Un buco di due ore nell’albi di Cosima Misseri. Due ore della mattina del 26 agosto girono dell’omicidio di Sarah Scazzi. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli avvenimenti dopo che alcune dichiarazioni della moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina si sono rivelate contradditorie.

Si sospetta che la donna abbia potuto assistere a fatti determinanti per il successivo assassinio della nipote. Cosima ha detto agli inquirenti che quella mattina si recò a lavorare in campagna, portata dal pullmino del mediatore. Sul libro del mediatore anche se risulta aver lavorato, però il marito Michele ha detto che quando uscì di casa alle 8.30 la moglie era ancora in casa. Alle 9 la macchina della donna, una Opel Astra, non era più parcheggiata davanti alla casa. A casa Misseri c’era Sarah, insieme ala cugina Sabrina. Verso le 10 un cliente del centro estetico di Sabrina ha visto Sabrina cambiata d’abito dopo che era tornata a casa.



Inoltre Cosima risulta aver eseguito un versamento alla banca di Credito cooperativo di Avetrana alle 12.18, orario incompatibile con l’eventuale sua giornata lavorativa in campagna. Cosa sia accaduto in quelle due ore circa resta ancora un mistero. Sarah, secondo le attuali risultanze dell’inchiesta, sarebbe stata poi uccisa tra le 14.28 circa e 14.35 dello stesso giorno. (Fonte Ansa)



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