La deposizione di Michele Misseri ai pm di Taranto fornisce nuovi dettagli sull’omicidio di Sarah Scazzi. La piccola Sarah, quel maledetto 26 agosto, aveva pranzato in casa Misseri prima di tornare nella sua abitazione per cambiarsi perché aveva deciso di andare al mare insieme alla cugina Sabrina. Michele Misseri ha raccontato nell’incidente probatorio di aver mangiato nel cucinino di casa. E che la figlia Sabrina e la nipote Sarah si stavano “stuzzicando”, ma senza litigare.
Poi, sempre secondo lo zio Michele, le due sono andate a giocare, mentre lui si è coricato sullo sdraio. Non ricorda quanto tempo dopo la figlia lo svegliò per dirgli sottovoce che era successo qualcosa che doveva vedere. Una volta sceso in cantina Michele Misseri si è trovato di fronte il corpo senza vita della nipote. A quel punto avrebbe deciso di assumersi la colpa per coprire Sabrina. E avrebbe caricato il cadavere in macchina per nasconderlo nel famoso pozzo, dove poi è stato ritrovato su sua indicazione.
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Sul telefono cellulare di Sarah, Michele ha raccontato di averlo visto vibrare mentre era in cantina. A chiamare era Sabrina, che nel frattempo era davanti al cancello di casa con l’amica Mariangela. Quindi il telefono è caduto, perdendo la batteria e Michele l’ha raccolto, conservandolo fino al 29 settembre, giorno in cui disse di averlo ritrovato in campagna.
L’ultimo particolare riferito dallo zio, riguarda il momento della sepoltura di Sarah. “Le ho fatto il segno della croce guidando la sua mano con la mia, perché non era battezzata. Mentre non è vero che l’ho mai violentata, lo avevo detto solo per prendermi tutta la colpa”.