Una nuova confessione shock di Michele Misseri ha regalato l’ennesimo colpo di scena sul caso dell’omicidio della piccola Sarah Scazzi. Secondo quanto trapela dalle indiscrezioni riportare da Il Corriere della Sera e La Repubblica, infatti, Michele Misseri avrebbe completamente ritrattato la sua versione dei fatti (la confessione resa contestualmente al ritrovamento del corpo di Sarah di essere stato l’autore materiale dell’omicidio e di averla violentata dopo morta) e ora accusa la figlia Sabrina, cugina della vittima.



I verbali dell’interrogatorio sono stati secretati e pare che anche all’avvocato difensore di Michele Misseri, che in una prima fase delle indagini era stato molto disponibile con giornalisti di carta stampata e televisione, sia stata chiesta maggior discrezione ragion per cui le informazioni sono frammentate e parzialmente contraddittorie ma se questa nuova versione dei fatti trovasse riscontri pare che il giallo di Avetrana si possa avviare a una conclusione che in pochi si sarebbero potuti aspettare.



In ogni caso che questo ennesimo interrogatorio possa essere il preludio della svolta definitiva lo si percepisce chiaramente quando – in diretta tv – per telefono l’avvocato Galloppa interviene alla trasmissione di approfondimento di Salvo Sottile “Quarto grado”. La domanda del giornalista è semplice, come pure la risposta del difensore di Michele Misseri: «Ci si può aspettare rivelazioni clamorose dall’interrogatorio di Michele Misseri?» «Si», risponde Galoppa.

 

Michele Misseri avrebbe quindi accusato dell’omicidio della nipote la figlia Sabrina. Il movente, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, sarebbe chiaro: Sabrina era pazza di gelosia per le attenzioni di Ivano verso la cugina. Il ruolo di Michele Misseri si sarebbe invece limitato alla fase dell’occultamento del cadavere. Il Misseri avrebbe ribadito di non aver stuprato il cadavere di Sarah, e anche sul luogo in cui sarebbe avvenuto il delitto cala il mistero, che diversi sopralluoghi della polizia scientifica stanno tentando di dissipare: è stato commesso nel garage di casa Misseri o in qualche altro luogo?



 

Gli inquirenti per l’ennesima volta stanno ripercorrendo le testimonianze di tutte le persone chiamate in causa nella vicenda cercando di ricomporre un mosaico in cui i fatti, le prove più delle opinioni e degli scandalismi devono incastrarsi alla perfezione. Chissà che chi ha invocato la pena di morte per il mostro di Avetrana da oggi non abbia più di un dubbio che sarebbe stata la cosa giusta da fare.

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