La figura di San Damaso (nato nel 305 circa e morto a Roma l’11 dicembre 384) è molto importante per la storia della Chiesa. Dopo che recenti studi storici hanno collocato la nascita di Damaso, originariamente si pensava fosse nato in Portogallo, ma studi agiografici più recenti collocano la sua nascita a Roma.



Nato in una famiglia molto devota, divenne diacono molto giovane e fu al fianco del Papa Liberio, cui rimase fedele anche durante l’esilio voluto dall’Imperatore. Si oppose all’antipapa Felice II (ariano) e Damaso difese con vigore l’ortodossia cattolica. In due sinodi romani (368 e 369) condannò fermamente l’apollinarismo e il macedonianismo; inviò i suoi legati al Concilio di Costantinopoli (381), convocato contro le suddette eresie. Nel sinodo romano del 369 (o del 370) scomunicò Aussenzio, il vescovo ariano di Milano che, comunque, mantenne la sede fino alla sua morte, nel 374, quando fu sostituito da Ambrogio.



 

Damaso contribuì notevolmente anche all’arricchimento liturgico ed estetico delle chiese cittadine. Dopo il termine della Grande Persecuzione i cristiani tornarono a professare la loro religione in pubblico, pertanto le Catacombe di Roma iniziarono ad andare in disuso. Damaso, però, vi fece eseguire lavori di consolidamento ed ampliamento, impedendone la rovina. Man mano che rinveniva ed identificava i sepolcri dei martiri e dei vescovi, componeva epigrammi in loro onore e li faceva trascrivere dal calligrafo Furio Dionisio Filocalo sui loro sepolcri.

 

Per le sue attività nelle catacombe è il protettore degli archeologi e degli scrittori e dei divulgatori scientifici.