Il messaggio di Benedetto XVI per la giornata mondiale del malato che si tiene l’11 febbraio 2011. Per presentare l’iniziativa, il pontefice ha detto che “una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana”.
Parole molto dirette, quelle del Papa, che poi aggiunge: “Se ogni uomo è nostro fratello, tanto più il debole, il sofferente e il bisognoso di cura devono essere al centro della nostra attenzione, perché nessuno di loro si senta dimenticato o emarginato”. Tema della giornata è “Dalle sue piaghe siete stati guariti”: “E’ proprio attraverso le piaghe del Cristo che noi possiamo vedere, con occhi di speranza, tutti i mali che affliggono l’umanità. Risorgendo – scrive Ratzinger – il Signore non ha tolto la sofferenza e il male dal mondo, ma li ha vinti alla radice. Alla prepotenza del Male ha opposto l’onnipotenza del suo Amore”. Un appello poi alle autorità perché dedichino più risorse a strutture sanitarie che siano di aiuto e di sostegno ai sofferenti, soprattutto i più poveri e bisognosi”.
Nel suo messaggio il Papa ha affrotnato anche il tema della sofferenza dei giovani. Spesso, riconosce il Santo Padre, “la Passione, la Croce di Gesù fanno paura, perché sembrano essere la negazione della vita”. Ma, “in realtà, è esattamente il contrario!” La Croce, si legge nel Messaggio, “è il ‘sì’ di Dio all’uomo, l’espressione più alta e più intensa del suo amore e la sorgente da cui sgorga la vita eterna”. Dal cuore trafitto di Gesù, soggiunge, “è sgorgata questa vita divina”. Solo il Signore “è capace di liberare il mondo dal male e di far crescere il suo Regno di giustizia, di pace e di amore al quale tutti aspiriamo”. Il Pontefice invita dunque i giovani ad incontrare Gesù nell’Eucaristia e ad essere pronti a servire il Signore nei poveri, nei malati e nei fratelli che hanno bisogno del nostro aiuto.