Mentre infuria innescata dalle dichiarazioni di Maurizio Gasparri («Qui ci vuole un 7 aprile. Mi riferisco a quel giorno del 1979 in cui furono arrestati tanti capi dell’estrema sinistra collusi con il terrorismo. Si sa chi c’è dietro la violenza scoppiata a Roma: tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città. La sinistra, per coprire i violenti, ha mentito parlando di infiltrati. Bugie. Per non far vivere all’Italia nuove stagioni di terrore occorre agire con immediatezza. Chi protesta in modo pacifico e democratico va diviso dai vasti gruppi di violenti criminali che costellano l’area della sinistra. Solo un deciso intervento può difendere l’Italia») la sinistra scende in campo compatta con frasi di condanna. Il sito di Repubblica affida la risposta a Roberto Saviano.
«Le ricette del governo contro i manifestanti sono follie autoritarie – dice Sanviano – il governo vuole affrontare il problema solo come questione da risolvere con la forza, a cui rispondere con la repressione. La piazza non è uno stadio né i cittadini sono ultras scalmanati da reprimere. Il governo non può rifuggire il dialogo». E ai capi del “movimento” Saviano lancia un ammonimento «Si sa che nella manifestazione di mercoledì si cercherà di sfondare la zona rossa del Senato, già si sa. Occorre prevenire la possibilità che si possa strumentalizzare con le violenze il Movimento e trovare strade nuove, vere per costringere il governo a dare delle risposte che non siano solamente la repressione e la facile crinimalizzazione».