Una nuova testimonianza fa luce sulla tempistica della sparizione di Yara Gambirasio. Un uomo, padre di una ragazza che frequenta la palestra di Brembate di Sopra che frequentava Yara, ha detto l’altra sera nel corso della trasmissione Quarto Grado, di averla vista uscire dalla palestra alle 18,42 del 26 novembre.

Yara risponde all’sms della sua amica Martina alle 18,44. Il segnale della rete del telefonino rimane attivo sino alle 18,56. E’ in quei dodici minuti tra le 18,44 e le 18,56 che Yara scompare nel nulla ed è in quello spazio di tempo che bisogna indagare. Tra l’altro, i segnali della rete dimostrano che Yara si stava realmente dirigendo a casa, in quanto la cellula in cui il cellulare è agganciato è quella di via Ruggeri, dove è compresa anche l’abitazione della famiglia Gambirasio. Le indagini tenute fino ai gironi scorsi presso il cantiere edile di Mapello dunque si stanno rivelando inutili.



Il fatto dunque che Yara si trovasse a poca distanza da casa, in strade che non erano deserte, fa scattare l’ipotesi che la ragazzina conoscesse chi l’ha portata via. Infatti nessuno l’ha sentita gridare. Ecco perché da ieri si sta cercando fra il giro di conoscenze anche dei familiari, ad esempio la sorella maggiore.



Letizia Ruggeri, il sostituto procuratore che si occupa del caso, lancia un appello affinché chiunque abbia particolari da riferire lo faccia: "Anche un brandello di ricordo può essere utile. Chi ha remore a parlare o non lo fa solo per pigrizia, superi le resistenze. Il rispetto della privacy altrui è sacrosanto, ma qui è in gioco la vita di una ragazzina: prevalga il senso civico".

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