Il dolce dei maestri pasticceri del Due Palazzi di Padova I dolci della “Giotto” verranno donati da Benedetto XVI ai suoi collaboratori. Il ricavato andrà in aiuto di due associazioni: l’Associazione Coletta e la fondazione Banco Alimentare.

Lo comunica l’Osservatore Romano facendo così sapere che il regalo personale del Papa ai collaboratori, benefattori, alti prelati e autorità sarà proprio il panettone del carcere. Più di qualche porporato di tutto il mondo farà Natale con i prodotti dei detenuti e molto probabilmente anche Sua Santità ne gusterà una fettina dopo la benedizione “Urbi et Orbi”… Scrive ancora l’Osservatore Romano: “Sono stati prodotti artigianalmente da 15 detenuti a Padova i 232 panettoni che verranno donati da Benedetto XVI ai collaboratori, benefattori e prelati della Curia Romana in occasione delle festività natalizie.



Si tratta di una specialità curata dai tre maestri pasticceri della cooperativa “I dolci di Giotto”, i quali sovrintendono la lavorazione artigianale, che si svolge nel laboratorio “Due Palazzi” all’interno del carcere di massima sicurezza della città veneta. In questo modo, si cerca di reinserire nella società i detenuti della struttura circondariale insegnando loro un mestiere. In particolare, dodici panettoni da un chilo e mezzo, che il Papa donerà, sono confezionati all’interno di scatole riproducenti gli affreschi del Natale della cappella degli Scrovegni di Padova”.



Oltre a questo, qualità e scopi sociali, ecco il Cesto della bontà, con le scatole decorate dai designer della lombarda Associazione Cometa (accoglienza e proposte socioeducative per i minori), il cioccolato di Piazza dei Mestieri di Torino che opera con adolescenti a rischio di emarginazione, Comunità Terapeutica Pinocchio di Brescia (recupero fisico, morale, sociale e civile dei tossicodipendenti) con i suoi vini, le splendide marmellate delle Trappiste di Vitorchiano in provincia di Viterbo e – come new entry – la storica Torrefazione Marchi di Venezia con i suoi 80 anni di storia.



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