Due maestre di una scuola materna saranno processate per “abuso di mezzi di correzione e disciplina”.
Abuso di mezzi di correzione e disciplina: è l’accusa mossa contro due maestre dell’asilo Manzini di Bologna. Si tratta di un reato inferiore ai «maltrattamenti», ma pur sempre di una certa gravità. Le due maestre, entrambe sposate, una delle quali è madre, sono state denunciate dai genitori di tre bambini di 4 anni. Le prime avvisaglie del reato sono giunte quando una dottoressa che ha visitato uno dei bambini, all’Ausl, per motivi indipendenti dalle indagini, si era accorta che qualcosa non andava. I genitori di una altro bambino si erano insospettiti quando il figlio, rimproverato perché non mangiava, aveva risposto: «Perché se non mangio cosa fate, mi legate alla sedia come succede a scuola?».
I carabinieri, in seguito alle segnalazioni, hanno piazzato delle telecamere nascoste, fino a quando non è stato evidente che effettivamente, nell’asilo, i bambini subissero delle vessazioni. Oggi, per la prima volta , una delle famiglie ha visionato un filmato dove si vedevano – si apprende dagli atti dell’inchiesta – un piccolo colpito da un calcio, altri da degli schiaffi, un altro ancora legato ad una sedia. Le maestre, raggiunge dall’avviso di fine indagine, sono state sospese in via cautelativa dalla scuola, che si è costituita parte civile. Il processo non prevede l’udienza preliminare, ma direttamente il giudizio.
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In ogni caso, l’avvocato di una delle due maestre, Alessandro Gamberini, smentisce la ricostruzione dei fatti: «Questa storia è una panna montata. Vogliamo anche noi che vengano fatti accertamenti, ma per come è stata raccontata questa è una storia sproporzionata rispetto a quello che è realmente accaduto», ha detto. A proposito degli episodi contestati, poi, spiega: «per due volte “ha preso per la maglia” (così recita l’atto di accusa) un bambino di 4 anni per impedirgli che aggredisse altri bambini. Un altro episodio riguarda una bambina che invece di mangiare pasticciava con il cibo ed è stata allontanata dalla classe e isolata per vedere se da sola mangiasse. Non è stata né punita, né chiusa, né legata in alcun modo».