Chissà se ancora ci ritroveremo a dialogare su ricette e altro. Sicuramente un dialogo più serrato sul tema del gusto lo avremo nel nuovo anno, e la spinta me la dà l’apprezzamento che ha avuto questa finestra di ricette verso il Natale.
L’ultima ricetta che vi regalo, l’ho pubblicata su Adesso del 2010 (tutte le ricette che avete letto sono delle tre precedenti edizioni di Adesso, per non togliervi la sorpresa dell’edizione del 2011) e me la diede un altro dei miei maestri Luigi Veronelli, quandio lo chiamai, sotto Natale per il mio primo articolo su un giornale nazionale. Era il dicembre del 1985 e Il Sabato mi ha aveva chiesto due pagine sul pranzo del Natale. Dal numero seguente, quello di gennaio, sarebbe nata la mia rubrica sui vini, che poi è approdata all’espresso e oggi è su La Stampa. E il primo vino che recensii fu il Ruchè di Castagnole Monferrato che produceva il parroco. Ve la ripropongo, augurando a tutti: Buone Feste.



Zuppa di Veronelli al formaggio
Metto in una terrina di terracotta o meglio di porcellana, della capacità di 4,5 litri, 20 gr di burro fresco e una cipolla tritata. Lo faccio cuocere a fuoco lento finché la cipolla non ha un bel colore biondo, aggiungo allora due bicchieri di buon brodo di manzo (ueh, almeno qui, davvero brodo di manzo!), una fogliolina di lauro, una pizzicata di pepe rosso, un pizzico di spezie fini e del pepe bianco macinato al momento; faccio ridurre il brodo a metà ed elimino la fogliolina di lauro.
 



Dispongo nella terrina alternativamente un strato di pane “posso” (“pan poss” è detto, in milanese, il pane raffermo) e uno strato di fettine fini di buon gruviera e li bagno ognuno con 5 cucchiaiate di buon brodo, continuo procedendo nella stessa maniera e termino con uno strato di fette di pane; introduco nel forno la terrina unita dal suo coperchio e ogni cinque minuti bagno la preparazione con un bicchiere di buon brodo fino a che il liquido copra l’ultimo strato di pane. Lascio nel forno a temperatura dolce, non meno di quattro ore, dopo questo tempo levo la terrina dal forno. Se la zuppa è troppo spessa la bagno con una quantità sufficiente di brodo caldo (deve tuttavia conservare una certa consistenza).
(Ricetta di Luigi Veronelli, tratta da Il Sabato, dicembre 1985)

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