Santa Barbara è venerata in molte parti del mondo e la sua figura è accostata a decine di leggende. Nata nel terzo secolo, è considerata Santa e Martire sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Ortodossa.
Le testimonianze più autorevoli sulla sua vita si trovano nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, una collezione di vite dei santi scritta in latino che comprende circa centocinquanta vite di santi.
Proprio a causa di alcune delle leggende che la circondano, la figura di Santa Barbara è molto popolare per il fatto di essere considerata protettrice contro i fulmini e le morti improvvise e violente.
Nata nell’attuale Turchia, visse poi in provincia di Rieti e precisamente a Scandriglia. Si narra che il padre, Dioscuro, di religione pagana, fece di tutto per impedire alla figlia di convertirsi al cristianesimo, a cui la madre si era già convertita i segreto.
Non appena si accorse che però la figlia si era convertita, arrivò a denunciarla al magistrato romano che la condannò a morte.
A quel tempo, la condanna era la decapitazione, che il magistrato romano affidò direttamente al padre della donna.
Dopo due giorni di atroci torture che iniziarono con una flagellazione con verghe (che secondo la leggenda si tramutarono in piume di pavone e per questo motivo spesso nella sua iconografia la santa è raffigurata tenendo in mano delle lunghe piume), venne torturata col fuoco ed ebbe le mamelle tagliate.
Il 4 dicembre dell’anno 306, Dioscuro procedette all’esecuzione, ma subito dopo venne ucciso da un fulmine, interpretato come punizione divina per il suo gesto.