In alcuni file diffusi da Wikileaks compaiono anche alcune aziende italiane considerate di importanza strategica dagli Stati Uniti.
Anche alcune aziende italiane sono finite nel mirino delle rivelazioni di Wikileaks. Si tratta di società tenute sotto stretta osservazione dall’intelligence Usa, obiettivi sensibili da proteggere in via prioritaria nel caso di attacchi terroristici. La perdita di tali aziende, secondo il Dipartimento di Stato, potrebbe sortire «conseguenze critiche sulla salute pubblica, la sicurezza economica e/o nazionale degli Stati Uniti» e avere un «impatto critico sulla sicurezza statunitense». In particolare, nel febbraio 2009, il Dipartimento chiedeva di aggiornare la lista delle infrastrutture e delle risorse sparse per il mondo di fondamentale interesse per l’America. Tra le aziende con sede nel nostro Paese ci sono Glaxo Smith Kline SpA, Digibind, l’oleodotto Trans-Med e una società che produce una sostanza da impiegare contro il morso di alcuni serpenti.
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In un documento firmato dall’incaricata d’affari americana a Roma, Elisabeth Dibble, si mostra, inoltre, la preoccupazione d’oltreoceano per l’influenza dell’Eni sulla politica energetica dell’Italia, anche in riferimento alle strategie dell’Unione Europea. Nell’elenco figurano, poi, aziende per le comunicazioni, per l’estrazione di risorse minerarie, produttrici di cavi sottomarini o produttrici di vaccini situate nei più disparati angoli del globo.