Sciopero dei treni. Sciopero nazionale dei treni. Treni in sciopero in tutta Italia. Insomma ditelo come meglio credete, ma i treni oggi sono in sciopero. Questo il concetto. Uno sciopero da tempo annunciato e scatenato in seguito alla mancanza di un accordo con la regione Piemonte su treni, trasporti e ferrovie in generale. E proprio il Piemonte, per la seconda volta, unifica l’Italia: ma dal punto di vista dello sciopero e dei treni. Ma procediamo con ordine. Lo sciopero dei treni e dei mezzi pubblici indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast nasce in seguito alla decisione della Regione Piemonte di bandire gare per l’assegnazione del servizio sui treni senza però comprendere una garanzia per quelle che sarebbero le clausole sociali del contratto. Allo sciopero infatti seguirà, proprio a Torino, un’assemblea nazionale quadri e delegati di autoferrotranvieri, ferrovieri ed addetti ai servizi dei treni. Lo ha fatto sapere il comitato riunito delle sigle sindacali che hanno mobilitato la manifestazione. Come ha infatti affermato Giuseppe Caronia lo sciopero dei treni è dovuto «all’atteggiamento delle associazioni datoriali del settore che da mesi sfuggono alle loro responsabilità e disattendono quanto, con la mediazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, si è convenuto con l’accordo del 30 aprile scorso». Oltre ai treni sciopereranno anche i mezzi pubblici delle principali città italiane, ma con orari differenti.



 

I treni italiani fermeranno le loro percorrenze a partire dalle ore 10 alle 14. Uno sciopero di quattro oere dunque. Tempo e motivi del tutto identici allo sciopero dei mezzi pubblici, ma con orari diversi. Le ferrovie comunque avvertono, al di là dell’orario di sciopero comunicato, che potrebbero comunque esserci ulteriori disagi, cancellazioni o limitazioni, in tutta Italia e in tutto l’arco orario della giornata. Come commenta sempre il leader sindacalista Caronia si è venuti meno all’accordo fra le parti, mediato dal ministro Matteoli, il quale «prevede un percorso di unificazione dei due contratti, del trasporto pubblico locale e delle attività ferroviarie, in un unico contratto della mobilità, per avviare una semplificazione a garanzia dei diritti dei lavoratori e del servizio offerto all’utenza, che in assenza di un quadro unico di riferimento verrebbero messi seriamente a rischio».



 

 

«Ciò potrebbe – continua Caronia – avvenire nell’immediato, sia in Piemonte dove c’é una gara per l’affidamento dei servizi ferroviari senza alcuna garanzia e senza clausola sociale, sia in Lombardia dove si sta cercando di sostituire il contratto del trasporto pubblico locale con quello delle attività ferroviarie, mettendo quindi i due contratti in competizione anziché unificarli».

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