Terry Richardson, fotografo tra i più quotati al mondo, autore del calendario Pirelli 2010 e dei primi scatti a Barack Obama durante le primarie del 2007, è accusato di molestie da alcune fotomodelle con cui ha lavorato.

La supermodella danese Rie Rasmussen, ad esempio, secondo cui Richardson chiederebbe prestazioni sessuali alle ragazze mandate dalle agenzie. Lui, dal suo sito ufficiale, nega tutto. E’ un caso che riporta a galla una situazione che nel mondo della moda e dello spettacolo di tanto in tanto fa capolino.



Così come lo stalking, la persecuzione ossessiva da parte dei fan, quella che ha subito Michelle Hunzinker fino alla condanna del personaggio che le mandava lettere minatorie a nove mesi di reclusione.

Michelle Hunzinker ha adesso dato vita a una vera e propria associazione in difesa delle vittime dello stalking. Un mondo malato, di inganni, quello in cui finiscono tante ragazze che vogliono lavorare nella moda o nella televisione? Un prezzo, quello per il successo, che bisogna comunque pagare a ogni costo? O è possibile una alternativa che permetta di vivere la propria passione senza cadere in certe situazioni?

Abbiamo chiesto un parere a Gloria Anselmi, modella, attrice, conosciuta al grande pubblico come letteronza di Mai dire Gol e inviata di Quasi Tg, il telegiornale satirico di Rocco Tanica (Elio e le Storie Tese).

Ambienti come quelli della moda o della televisione, apparentemente sinonimi di libertà, creatività, apertura mentale, sembra si dimostrino invece pericolose trappole dello sfruttamento.

 

Non direi sia l’ambiente in sé, ma sono le persone che creano un ambiente. In qualunque ambito lavorativo si può incappare in situazioni spiacevoli. Diciamo che ambienti come quelli dello spettacolo o della moda, soprattutto ultimamente, sono diventati ambiti che possono aggravare certe situazioni.

 

Quando le persone sono disposte a tutto pur di diventare la modella più famosa, il cantante di successo, il presentatore del momento, allora si cede a situazioni brutte. Bisogna piuttosto sapere perché si entra in certi ambienti. E’ la passione per il tuo lavoro quella che conta davvero o è solo il successo, i soldi?

 

Devi sapere lo scopo per cui fai le cose altrimenti parti con il piede sbagliato. Se è il successo e basta, allora sei una persona portata a fare certi compromessi. Se invece hai dentro di te un bagaglio tale perché hai fatto una preparazione adeguata, non accetti compromessi per non abbassare la qualità del tuo lavoro.

 

Credi che certe produzioni televisive, i reality, i talent show, spettacoli come il Grande Fratello abbiano una influenza negativa sui giovani?

 

Di botto direi di sì. Regalano tante speranze che evidentemente non possono essere soddisfatte. Di contro direi però che per qualcuno partecipare a questi talent show ha davvero portato fortuna. Basta guardare Sanremo, è due anni che viene vinto da un ragazzo che proviene da un talent come “Amici”. Io però non farei passare come mentalità comune che bisogna partecipare a un talent show per vincere. Mi piacerebbe che fossero spiegati certi punti fissi ai ragazzi, e uno di questi è che non è scritto da nessuna parte che se partecipi a un talent ottieni ciò che vuoi.

 

 

Ricordare loro certi valori, ad esempio che il successo si ottiene con il sudore e la fatica…

 

Si può ottenere il successo senza fatica, però è un successo fittizio, che spesso svanisce presto. Ti godi un po’ di popolarità poi torni nell’anonimato. Allora è meglio arrivarci piano, facendo uno scalino per volta, sudando e faticando. In questo modo puoi riuscire a mantenerlo per tutta la vita.

 

 

Che scuole, che tipo di percorso consigli a una ragazza che voglia entrare nel mondo della moda o dello spettacolo?

 

 

Mi considero anche io una persona in viaggio che sta facendo un percorso. Però posso dire una cosa. Diffidate di certe scuole, di certe agenzie che vendono pacchetti che promettono di insegnare tutto insieme, dal portamento in passerella a come si canta o si recita.

 

Se ti piace recitare, fai un corso di danza e di teatro. Io adesso sto frequentando corsi di recitazione del teatro Quelli di Grock, ma ce ne sono tanti. Ad esempio il Piccolo a Milano, la Paolo Grassi, la Silvio D’Amico a Roma, la Filodrammatici ancora a Milano…

 

Per chi ama recitare, prendete una telecamera e filmatevi da soli, guardate i vecchi film, leggete i vecchi testi teatrali come De Filippo o Shakespeare prima ancora di rivolgervi a scuole. Preparate dentro di voi un bagaglio da portare sempre con voi. Per chi vuole lavorare nella moda, non affidatevi ad agenzie che chiedono 4mila euro per un corso di portamento e un book fotografico, quando in realtà con 300 euro riesci a fare belle foto che per iniziare sono sufficienti.

 

Se ti fanno delle proposte di lavoro, vagliarle bene: pensare sempre che quello che stai facendo è un lavoro, non una sorta di trampolino verso chissà quale successo.

 

 

Cosa ne pensi di quanto accaduto a Michelle Hunzinker?

 

Più sei conosciuto, esposto mediaticamente, e più devi pagare un prezzo. Era successo qualcosa anche a me quando lavoravo a un programma di Mediaset. Ricevevo molte lettere, alcune carine, altre decisamente strane. Oggi il problema della popolarità è talmente esasperato che chi vive nel mondo dello spettacolo è sottoposto a molti fastidi.

 

Internet poi permette questo ancora di più. Una persona aveva preso la mia identità e si spacciava per me su varie chat fino a quando un mio amico lo ha scoperto.