C’è chi trova il leader iraniano Ahmadinejad un tipo sexy. Nel suo libro “C’era una volta un presidente. Ius primae noctis”, la scrittrice 18enne Silvia Valerio sogna di perdere la verginità con lui. L’ultimo vero uomo rimasto, dice. Lontano dai modelli superficiali degli uomini di oggi. “Un eretico del nostro tempo” lo definisce. ancora “Nega l’olocausto; pensa di usare l’atomica; mette a tacere l’opposizione; minaccia l’America”. Anche se poi “non concede alle donne di sentirsi il vento tra i capelli”.
Sembra di intravvedere, nelle dichiarazioni della giovane scrittrice, il gusto un po’ stantio della provocazione per la provocazione. E alcuni stereotipi sul “macho” che a quanto pare continuano a far capolino. Sarà la giovane età. Ma a lei Ahmadinejad piace perché il politico iraniano “non è né di destra né di sinistra. Il presidente mi sembra davvero l’unico che si comporta in un modo che va oltre le solite politiche di equilibrio. Per fare una metafora da circo lui, tra gli uomini di Stato, è un lanciatore di coltelli mentre gli altri solo dei clow”. Probabilmente uno di quei coltelli, un po’ come la freccia di Cupido, si è conficcato nel cuore della giovane Silvia.
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Silvia Valerio ha pensato bene anche di dire un paio di cose sulle altre donne: "Fino ad ora la preziosa esistenza delle donne è stata solo oggetto da parte dei detentori del potere di un mero strumento di pubblicità". Ci sono quelle per le quali "l’emancipazione è solo una fatica in più e ora se ne rendono conto, anche se non sempre hanno l’onestà di ammetterlo".