Lo spazio aereo italiano resta regolarmente aperto nonostante le cancellazioni dei voli provocate dall’eruzione vulcanica islandese. A comunicarlo è l’Enac, che sottolinea: “L’ipotesi di una sua chiusura in questo momento non è presa in considerazione”. E questo nonostante “la chiusura degli spazi aerei del nord e anche di alcune aree del centro Europa, che ha determinato in Italia la cancellazione di alcuni voli. In particolare all’aeroporto di Fiumicino stamane sono stati cancellati 34 voli in partenza e 25 in arrivo”. Soprattutto quelli di British Airways, che ha annullato tutti i viaggi fino alle 9 di domani, sabato 17 aprile. Cinque gli aeroporti europei che al momento restano chiusi: Londra, fino a stanotte, Bruxelles, fino al tardo pomeriggio, Amsterdam (fino alle 24), Parigi (ore 20), Varsavia (ore 18). Vienna chiuderà invece a partire dalle 19, mentre Francoforte dovrebbe riaprire a minuti.



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Quattro le possibilità per gli italiani il cui volo è stato cancellato, prescritte dalla legge comunitaria 261/2004 e regolarmente offerte da Alitalia e Meridiana, come comunicano i rispettivi uffici stampa. In primo luogo il rimborso per chi sceglie di rinunciare a partire con un altro volo; il rebooking, cioè un biglietto per un altro giorno con lo stesso itinerario; il rerouting, cioè un percorso differente ma con identico arrivo e destinazione; pernottamento in albergo a carico della compagnia aerea. Sempre Alitalia e Meridiana fanno sapere che stanno provvedendo ad avvertire telefonicamente tutti i passeggeri i cui voli sono stati cancellati e che appena possibile saranno predisposte partenze speciali per le rotte i cui spazi aerei sono rimasti chiusi in queste ore. Alitalia precisa inoltre di essere stata meno coinvolta dalle cancellazioni rispetto alle grandi compagnie del nord Europa, mentre per quanto riguarda Meridiana i disagi sono limitati allo scalo di Firenze, con destinazioni per Londra, Amsterdam ed Helsinki.



 

 

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E’ sempre caos invece nei cieli dell’Europa centrale e settentrionale, dove incombe una colonna di cenere lunga 11mila chilometri, prodotta dall’eruzione di un vulcano nel sud dell’Islanda. Dopo il giovedì terribile per gli scali irlandesi, britannici, danesi, svedesi, olandesi, belgi e francesi, la situazione continua a essere critica. Eurocontrol, l’organismo europeo per la sicurezza aerea, prevede la cancellazione di 17mila voli su 28mila (contro gli 8mila annullati ieri). Secondo gli esperti la nube si starebbe muovendo verso sud-est: una conferma arriva dalla Svezia, dove lo spazio aereo è stato parzialmente riaperto. La nube ha raggiunto la penisola di Kola, estremo nord russo, dove tuttavia l’aeroporto di Murmansk funziona regolarmente. E la condensazione si starebbe avvicinando anche alla regione di Mosca.



(Pietro Vernizzi)