Si è svolta ieri in Piazza San Giovanni, a Roma, la manifestazione pro Emergency, la ong fondata da Gino Strada, a sostegno e per la scarcerazione dei volontari di Emergency arrestati in Afghanistan. Si tratta come è noto di Matteo Dell’Aira, coordinatore medico dell’ospedale di Emergency a Laktar, Marco Garatti, chirurgo bresciano, e di Matteo Pagani, tecnico della logistica, imprigionati con l’accusa di essere implicati nel complotto per l’uccisione del governatore della provincia di Helmand.



Le cifre parlano di 50mila manifestanti arrivati da tutta Italia. Sosteniamo la pace, la neutralità e il ruolo di Emergency, non un partito, dicevano gli slogan. In piazza anche molti personaggi noti della politica e dello spettacolo: si sono visti Niccolò Fabi, Paola Turci, Vauro, Daniele Silvestri, Fiorella Mannoia, Lella Costa, Giovanni Russo Spena, Moni Ovadia, Filippo Penati, Guglielmo Epifani, Walter Veltroni, Nichi Vendola.



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“Ringraziamo i grandi nomi che hanno aderito ma la vera forza di Emergency siete voi che non avete mai visto il vostro nome sul giornale ma vi siete firmati come ‘poliziotto, minatore, insegnante’ – ha detto Cecilia Strada, figlia di Gino Strada e presidente di Emergency, anche riferendosi all’appello Io sto con Emergency firmato sul sito della ong da 350mila persone -. I cittadini italiani non sono stupidi. Capiscono e sono con noi, con voi. Questo è uno dei momenti più duri della nostra storia – ha detto sempre Cecilia Strada dal palco – ma noi continuiamo a raccontare la guerra e la faccia di questi tre ragazzi in ostaggio. Li vogliamo liberi subito perché deve valere la presunzione d’innocenza, anche per i colleghi afgani. Devono restituirceli come persone innocenti. Perché è questo che sono”.



“C’è gente – ha detto Gino Strada – che ha percorso oltre 600 chilometri per raggiungerci a Kabul. Ora l’ospedale è chiuso ma la popolazione ne ha bisogno. Questa è inciviltà totale, profonda. Emergency – ha proseguito – ha subìto violenza anche in Italia. Ma non smettiamo di dire quello che la politica ha scordato di dire. È o non è un problema la guerra? Come farla sparire è un problema che dobbiamo porci. Sono stufo di ricevere insulti da chi non si sforza neanche a pensare. Politici e pseudogiornalisti hanno lanciato calunnie. Perché ci trattano così? Perché pensano che siamo nella parte avversa alla loro ma noi non siamo da nessuna parte, siamo solo contro l’idea di ammazzare altre persone”.

 

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