Esattamente cinque anni fa, moriva papa Wojtyla. Cinque anni fa, nei giorni e negli istanti precedenti la sua morte, il mondo era rimasto sospeso. Una folla di centinaia di miglia di pellegrini aveva vegliato in piazza San Pietro, pregando sotto il suo appartamento. Speravano che  il Papa riapparisse dalla finestra dalla quale il mondo si era abituato a vederlo.



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Malato da tempo, il calvario vero e proprio di Giovanni paolo II inizia il primo febbraio del 2005. Allora, le sue condizioni di salute si aggravano al punto de rendere necessario l’ennesimo ricovero al Policlinico Gemelli. Wojtyla, ormai da tempo, lo aveva soprannominato il “Vaticano Terzo”. Per la prima volta lo stato fisico impedisce a Giovanni paolo II di essere presente alla cerimonia del Mercoledì delle Ceneri. Tornato in vaticano il 10 febbraio, il 24 Wojtyla ha un altro tracollo. Per gravi problemi respiratori è ricoverato d’urgenza, costretto e costretto a subire una tracheotomia. Durante l’Angelus di domenica 13 marzo, riesce a parlare per la prima volta a i fedeli dopo la tracheotomia. Lo stesso giorno fa ritorno in Vaticano. In occasione della Domenica delle Palme, tuttavia, non è in grado di celebrare la messa.

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E’ il 22 marzo. Per Giovanni Paolo II sorgono nuove complicazioni. Il Papa non risponde ai farmaci. Il 24 marzo è costretto a farsi sostituire dal cardinale Giovanni Battista Re nella celebrazione della messa Crismale nella Basilica di San Pietro, la mattina del Giovedì Santo, mentre il cardinale colombiano Alfonso López Trujillo lo sostituisce nel rito della Lavanda dei piedi al pomeriggio. Wojtyła, il 25 marzo sarà sostituito dall’allora cardinal Ratzinger nella cerimonia della Via Crucis

 


L’ULTIMA APPARIZIONE DI WOJTYLA
– II giorno di Pasqua, il 27 marzo, Giovanni Paolo II appare dalla sua finestra. Benedice la folla, tenta di parlare, ma non ci riesce. Accadde lo stesso il 30 marzo. E’ l’ultima volta che il mondo vedrà Giovanni paolo II.

 

 

Il 31 marzo il Papa viene colpito da un forte attacco di febbre causato da un’infezione. Questa volta rifiuta il ricovero, manifestando espressamente la volontà di morire nei suoi appartamenti in Vaticano. Riceve lo stesso giorno l’Unzione degli Infermi. Il primo aprile le condizioni di Giovanni Paolo II subiscono un accelerato e drastico peggioramento. Insorge insufficienza cardiaca e renale. Viene comunicato che Giovanni Paolo II è costrtto a nutrirsi con un sondino naso-gastrico. Alle 19.00, i media italiani annunciano che Giovanni Paolo II ha perso conoscenza.

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 LA MORTE DEL PAPA – Sono le 21.37. Il mondo intero è incollato alla televisione. In silenzio. Giovanni Paolo II muore. Subito dopo, la famiglia pontificia canta il Te Deum al suo capezzale. Mons. Leonardo Sandri, sostituto alla Segreteria di Stato, così annuncia la morte di Wojtyla: «Carissimi fratelli e sorelle, alle 21,37, il nostro amatissimo Santo Padre Giovanni Paolo II è tornato alla Casa del Padre, preghiamo per lui». Viene cantato il Salve Regina e la campane della chiese di tutto il mondo suonano a lutto.


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