Due studentesse di 14 anni uccise dopo essere state centrate da due metri cubi di roccia e tufo caduti da un’altezza di sei metri. Sono morte così, nell’isola di Ventotene, Sara Panuccio e Francesca Colonnello, della scuola “Anna Magnani” di Roma. “E’ stata una maledetta fatalità” raccontano i soccorritori che si trovano sull’isola, aggiungendo che il materiale staccatosi dal costone di roccia è ben poco e sarebbe bastato che le ragazze fossero una decina di metri più in là e non sarebbe accaduto nulla.
La spiaggia di Cala Rossano si trova a pochi passi dal porto dell’isola, una striscia di sabbia scura lunga non più di 400 metri, proprio di fronte all’imboccatura del porto. Le due ragazze, raccontano i soccorritori, si trovavano a una delle due estremità della spiaggia, a pochi passi dal costone roccioso, quando è avvenuta la tragedia. Sulla spiaggia resta ora il masso che le ha travolte e altri pezzi più piccoli di roccia. Accanto un lenzuolo bianco, anche se i corpi di entrambe le studentesse sono stati già portati via.
Una delle due ragazze è morta sul colpo, l’altra è stata rianimata sul posto ma non ce l’ha fatta. Nel crollo sono rimaste feriti anche un ragazzino e una ragazzina. Quest’ultima è ricoverata in codice rosso a Latina. Si chiama Atena Raco, 13 anni. Il ragazzino si trova sempre nell’ospedale del capoluogo pontino per una sospetta frattura alla gamba.

 



I ragazzi erano impegnati in un campo scuola. Erano a Cala Rossano, in una zona non interdetta, fa sapere la Protezione civile della Regione Lazio. La parete era stata messa in sicurezza un anno fa. Secondo il sindaco Giuseppe Assenso non era possibile prevedere la tragedia. La scorsa estate, in un’altra zona dell’isola, una turista romana rimase ferita da un masso crollato da uno scoglio mentre faceva il bagno. I vigili del fuoco stanno effettuando dei sopralluoghi a Cala Rossano per stabilire le cause e stabilire se vi siano rischi di altri crolli.
"Ditemi che non è lei, non può essere", ha urlato la madre di una delle due ragazzine morte quando ha saputo della tragedia. La donna si era recata a scuola per avere notizie. Urlando ha sbattuto i pugni sulla porta di vetro ferendosi.
Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha dichiarato lo stato di calamità naturale. Polverini si sta recando sul posto per portare solidarietà e vicinanza delle istituzioni alle famiglie e per accertare con i tecnici della Regione lo stato di dissesto ai fini della definizione di un intervento di carattere finanziario.

 



"Ho visto due enormi massi di tufo staccarsi all’improvviso dalla parete rocciosa, ho visto quei massi travolgere le ragazze": a parlare é Matteo Valle, geologo e accompagnatore della Mediterranea Viaggi che stava con gli studenti sulla spiaggia di Cala Rossano. "I massi di tufo sono caduti perpendicolarmente alla spiaggia, una spiaggia che l’amministrazione comunale considera sicura – aggiunge Matteo Valle con la voce rotta dal pianto -. Il crollo è avvenuto istantaneamente, niente lasciava presagire una cosa di questo tipo".
"Una classe stupenda, studenti buonissimi e attenti che ieri sera si erano guadagnati la possibilità di vedere le stelle, cosa che di solito non avviene la prima sera", dice il geologo. "Anche stamani – racconta – i ragazzi erano stati attenti e si erano comportati bene e si erano guadagnati un giro sulla spiaggia, quel giro a Cala Rossano era un premio. Poi la tragedia. I cinque professori che erano con loro sono sotto shock".
"E’ una tragedia, ho soccorso io le ragazze: sono accorso immediatamente sul posto, sono un medico, ho tentato io di rianimare le due vittime. Il ferito è un ragazzo. Ha una frattura scomposta a una gamba, è stato portato in elicottero in ospedale. Non è in pericolo di vita. La parete rocciosa che è crollata non aveva mai dato segni di cedimento, è una tragedia del tutto inaspettata. L’ufficio tecnico era intervenuto in altre zone rocciose, ma non lì". Così ai microfoni di CNRmedia il sindaco di Ventotene, Giuseppe Assenso, racconta gli istanti subito dopo il crollo della parete che ha travolto le due ragazzine romane. "E’ una tragedia", ha ripetuto Assenso tra le lacrime.