Rabbia, confusione, senso di oppressione, sfinimento. Devono aver provato tutto questo i passeggeri della linea M1 di Milano, la linea rossa, che questa mattina è rimasta bloccata a causi di lavori. E che hanno visto la situazione aggravarsi per una manifestazione studentesca. Ora, finalmente, è ripresa la circolazione sulla linea della metro rossa di Milano. In mattinata si erano generati pesanti disagi per i passeggeri a causa del blocco della circolazione dei treni in seguito ad un guasto. Così infatti, aveva riferito il sito di Atm in un comunicato. «La circolazione sulla M1 – aveva comunicato il sito di Atm – è attualmente interrotta tra Palestro e Lotto (diramazione Rho) e Palestro Gambara (diramazione Bisceglie). In superficie è operativo un collegamento con bus sostitutivi. Nella tratta Cadorna-San Babila il servizio con bus non può essere effettuato a causa di una manifestazione studentesca. I tecnici sono al lavoro per ridurre la tratta interrotta alle stazioni comprese tra Palestro e Pagano. Prossimi aggiornamenti. Ci scusiamo per il disagio».
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Pare ch i disservizi fossero iniziati intorno alla 8.00 – 8.45, anche se – secondo il sito dell’Atm, i disagi sarebbero iniziati molto più tardi, solamente intorno alle 10.00.
A rendere la situazione insopportabile, non bastava il guasto della linea rossa. Doveva pure intervenire la manifestazione studentesca in piazza Cairoli, nel contribuire ai disagi. I collettivi studenteschi, infatti, al grido di «Siamo tutti antifascisti» hanno decisamente alimentato il nervosismo generale, paralizzando alcune strade e impedendo la circolazione dei mezzi sostitutivi programmati in seguito al blocco della circolazione dei treni della metro rossa di Milano. Gli studenti, nel corso della manifestazione, chiedevano che i fascisti fossero espulsi dalle scuole. Ieri sera, a Milano, si era tenuta una manifestazione di destra per ricordare la morte di Sergio Ramelli, Carlo Borsani ed Enrico Pedenovi.
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Alcune centinaia di militanti di estrema destra, ieri, avevano sfilato per le vie della città con fiaccole, bandiere con le croci celtiche e tricolori italiani ricordando Sergio Ramelli, il giovane missino ucciso 35 anni fa, e altri due camerati, Carlo Borsani e Enrico Pedenovi, uccisi il 29 aprile. LA parata, in stile militare con passi cadenzati, come fosse una marcia, scanditi dai tamburo è iniziata in piazzale Susa. Lì, faendo il saluto romano e gridando "presente" i militanti di estrema destra hanno omaggiato Carlo Borsani, sottotenente della Rsi, ucciso in quel luogo dai partigiani 65 anni fa. Pare che alla manifestazione abbia partecipato anche il consigliere provinciale del Pdl Roberta Capotosti. Il corteo si è concluso in piazzale Loreto, dove sono stati deposti dei fiori per Mussolini.
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