I quattro imputati nell’omicidio di Francesco Ferreri, il ragazzino di 13 anni ucciso a Barrafranca, in provincia di Enna, il 16 dicembre del 2005, sono stati tutti assolti dalla Corte d’appello di Caltanissetta. Giuseppe Faraci, uno dei quattro imputati era stato condannato, in primo grado, all’ergastolo come esecutore materiale del delitto. Calogero Mancuso, Antonio Lo Bue, e Salvatore Randazzo, invece, erano stati giudicati colpevoli dell’accusa di violenza sessuale e costretti a scontare pene dai 10 ai 12 anni. In Appello, il magistrato ha optato per l’assoluzione degli imputati.
Francesco Ferreri era stato sottoposto ad abusi sessuali ed era stato ucciso, con quindici colpi alla testa, in seguito ad un suo tentativo di ribellione. I 4 furono arrestati il 15 maggio del 2006 con l’accusa di aver ucciso Francesco Ferreri, scomparso il 16 dicembre del 2005 e in seguito ritrovato in una scarpata. Con loro era stato arrestato anche un minore. Questo era stato inizialmente condannato a 8 per violenza sessuale dal tribunale dei minori ma, in appello, era stato dichiarato incapace di intendere e quindi non imputabile. Era stato un minorenne, costretto ad assistere e a subire rapporti sessuali dai 4, a denunciarli.
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«Francesco Ferreri ci chiede giustizia e le sue urla risuonano ancora nelle coscienze di tutti quelli che ritengono intoccabile qualunque ragazzino. In Italia come nel mondo»: lo ha dichiarato don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore dell’Associazione Meter. «Ancora – ha aggiunto Don Di Noto – non conosciamo le motivazioni che hanno spinto i magistrati nisseni a decidere in questo senso ma questo non vuol dire che il caso sia chiuso». Di Noto invita «gli inquirenti a riprendere le indagini da zero e garantire giustizia a una vittima di appena 13 anni. Le urla di questo ragazzino, ammazzato come ricordiamo con vari colpi alla testa, continuano e continueranno a risuonare nelle coscienze di chi ha compiuto questo gesto infame e in quelle di chi non farà il massimo per assicurare alla giustizia gli assassini di Francesco».