Mariarca Terracciano è morta ieri mattina dopo tre giorni di agonia. L’infermiera, 45 anni, dell’Asl di Napoli per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi si era fatta togliere 150 millilitri di sangue al giorno per alcuni giorni. L’infermiera aveva sospeso la protesta il 3 maggio ma lunedì si era sentita male mentre stava lavorando in corsia. I soccorsi sono durati tre giorni ma alla fine non c’è stato niente da fare. Il marito ha disposto il prelievo degli organi. Lascia due figli di 10 e 4 anni. “Lo stipendio è un diritto ho lavorato e pretendo i miei soldi” aveva detto la donna dando vita alla singolare protesta.
Le cause del decesso non sono chiare, forse il fisico debilitato non ha retto. Il prof. Mario Santangelo, docente di chirurgia generale, esperto di trapianti d’organo ed assessore regionale alla Sanità fino alle ultime elezioni, ha escluso che il prelievo di tale quantità di sangue abbia potuto procurare la morte. “Di fronte a una morte del genere” ha detto “deve esserci massimo rispetto, ma per amore di verità occorre anche evitare strumentalizzazioni e collegamenti azzardati”.
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– Santangelo ha poi continuato: "Appare difficile che prelievi di sangue come quelli descritti dai giornali possano aver causato una morte improvvisa, soprattutto perché la crisi ha colpito la signora una settimana dopo la sospensione della protesta. Se ci fosse stato un collegamento, i problemi sarebbero emersi subito". E’ stata ordinata una autopsia ma non l’apertura di una inchiesta.