Beniamino Schirru, il pensionato di 83 anni rapito venerdì mattina, è stato liberato in un’operazione lampo dai carabinieri. L’operazione lampo dei carabinieri che hanno liberato il pensionato sequestrato è stata condotta giusto in tempo perché l’uomo non facesse una brutta fine. L’uomo sequestrato è stato ritrovato grazie all’operazione lampo dei carabinieri stremato e semi-disidratato.
Lo hanno liberato con un blitz. Se l’operazione lampo non fosse riuscita, ancora poco tempo e Beniamino Schirru avrebbe fatto una pessima fine. Si tratta del pensionato di 83 anni di Samassi rapito venerdì mattina nella sua casa. Lo hanno ritrovato i carabinieri, ieri, attorno alle 14, all’interno di un vecchio frigorifero interrato, sfinito e semi-disidratato. I carabinieri lo hanno ritrovato grazie alle unità cinofile e dei Cacciatori della Sardegna. Il video del blitz diffuso a Cagliari nella sede del Comando provinciale dei carabinieri nel corso di una conferenza stampa mostra i particolari dell’operazione. Il pensionato, al momento del ritrovamento si mostra confuso e sollevato. Intanto, si continua ad indagare per capire se Mauro Mancosu, 39 anni e Lorenzo Fadda, 18, due allevatori considerati gli autori del rapimento abbiano dei complici. Magari, si ipotizza, qualcuno che abbia fornito ai due indicazioni circa l’ammontare dei fondi depositari contenuti nel conto postale del pensionato. I militari sono giunti a liberare Beniamino Schirru grazie a numerosi indizi, come un bigliettino lasciato alla figlia, alcune telefonate e alla testimonianze dei vicini di casa. Pare che l’anziano conoscesse i due rapitori e che si fosse allontanato con loro, su una Punto blu, senza esservi stato costretto.
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IN AUMENTO I REATI CONTRO GLI ANZIANI – «I carabinieri – ha spiegato il colonnello dei carabinieri, Michele Sirimarco, comandante provinciale di Cagliari – stanno cercando di prevenire questo tipo di reati andando a contattare direttamente gli anziani, potenziali vittime, anche a casa loro. Dando ad esempio indicazioni su come comportarsi quando qualcuno bussa alla porta o se al telefono vengono chiesti appuntamenti fuori dalla propria abitazione. Purtroppo – conclude il colonnello – i reati contro gli anziani sono in costante aumento».
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