Si è spento Edoardo Sanguineti, poeta e intellettuale genovese. Aveva 79 anni. Si è sentito male questa mattina mentre si trovava nella sua abitazione. E’ stato ricoverato all’ospedale di Sampierdarena, ma è deceduto dopo qualche ora. Giovedì avrebbe dovuto inaugurare al Palazzo Ducale di Genova il festival del pensiero comico “Far ridere è arma di potere”. Era stato un esponente di spicco del movimento letterario Gruppo 63, definito di neoavanguardia per differenziarlo dalle avanguardie storiche del Novecento, costituito a Palermo nell’ottobre del 1963 da alcuni giovani intellettuali critici nei confronti delle opere letterarie legate a modelli tradizionali tipici degli anni Cinquanta e di chiara ispirazione marxista.
Sanguineti oltre a essersi distinto come poeta, era stato docente di letteratura italiana all’università, e quindi anche impegnato politicamente come consigliere comunale di Genova e poi deputato indipendente nelle liste del Partito Comunista. Aveva anche scritto il libretto per le musiche di Luciano Berio, per un adattamento dell’Orlando Furioso curato dalla regia teatrale di Luca Ronconi. Della poesia, sua grande passione, aveva detto recentemente: “In cinquant’anni molte cose sono profondamente cambiate, la poesia è cambiata, ma non è cambiato il compito dei poeti, quello di disegnare il profilo ideologico di un’epoca”.
Era molto legato alla sua città, Genova, che amava definire “un microcosmo”: “"Posso dire che l’universo, che altrove si squadrena, è qui raccolto, miniaturizzato come si deve. Ma questo accade perché Genova è un po’ una replica del mondo, e un po’ è un suo archetipo ristretto, una specie un modellino ristretto".