Il capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale a Udine, Luca Dordolo, ha scoperto che la donna con iol burqa che ha fatto identificare dalla Digos è la moglie di un ingegnere. Il capogruppo a Udine del Carroccio ha chiesto, in seguito alla scoperta, che le donne non indossino il burqa per evitare episodi del genere.



Ha visto una donna con il burqa, l’ha fotografata e ha chiamato al Digos perché al identificasse: e quando ha scoperto che si trattava della moglie di un ingegnere della Danieli ospite di un’azienda di Brutti si è giustificato dicendo: «Con i tempi che corrono non si può mai sapere cosa possono nascondere sotto l’abito nero e in più la donna si stava dirigendo verso il duomo che è un obiettivo sensibile»: E’ accaduto a Udine, in via Stringher e protagonista del fatto è stato il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale, Luca Dordolo. Il sindaco della città Furio Honsell, che ha fatto dell’accoglienza degli stranieri la sua bandiera, risponde al gesto dichiarando che «La legislazione italiana non mi sembra vieti alle persone di passeggiare con il volto completamente coperto e comunque chiamare la digos non mi sembra un esempio da imitare. Anche perché la polizia è impegnata a garantire la sicurezza su fronti ben più problematici». Dordolo, in ogni caso non demorde, e rilancia: «Chiedo agli islamici di non utilizzare il burqa negli ambienti pubblici dove le persone devono essere riconoscibili se non altro per non spaventare i bambini».



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Di parere opposto al capogruppo leghista è il segretario regionale di Rifondazione comunista, Kristian Franzil: «La Lega continua a creare solo tensioni. La questione del velo non si risolve chiamando la polizia. Anche in città ci sono diverse associazioni, tra cui le Donne in nero, che si occupano di questo».

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