Anche Cossato, un comune biellese, dopo Varallo e Novara, ha dichiarato guerra al burqa. Chiunque sarà sorpreso con indosso il vestiario imposto alle donne, tipicamente, dalle frange più estremiste dell’Islam sarà multato con una sanzione amministrativa che potrà variare dai 25 ai 500 euro. Il compito di vigilare sul rispetto della delibera spetta a tutte le forze dell’ordine.
La delibera in cui si proibisce di indossare, nei luoghi pubblici, il burqa, ma anche qualunque capo che impedisca di verificare l’identità, è stata firmata dal sindaco leghista Claudio Corradino. «A Cossato non c’è un’emergenza sicurezza, la mia non è un’ordinanza contro qualcuno. Voglio però sottolineare che chi viene nel nostro Paese ha diritti, ma anche doveri» ha detto il sindaco leghista che ha firmato la delibera sul burqa. «Ci sono – ha aggiunto – delle regole che devono essere rispettate. E’ un diritto poter conoscere l’interlocutore, italiano o straniero, in ogni circostanza: in banca, negli uffici pubblici, al mercato o per strada. Mi sembra solo un concetto di trasparenza e di sicurezza, nulla più».
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Nella delibera firmata dal sindaco leghista di Cossato, in realtà, non compare alcuna citazione esplicita del burqa ma, di fatto, il riferimento è parso a tutti più che evidente.