I dipendenti Telecom annunciano 8 ore di sciopero. Lo sciopero dei dipendenti Telecom è legato al nuovo piano industriale. Secondo i sindacati che hanno indetto lo sciopero Telecom, non è accettabile che l’azienda parli di ammortizzatori sociali e distribuisca dividendi per 1,5 miliardi di euro.
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I dipendenti Telecom annunciano 8 ore di sciopero. Le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e il Coordinamento nazionale delle Rsu hanno comunicato che le prime quattro ore di agitazione sindacale sono previste per il 9 luglio, mentre le altre 4 saranno da organizzare a livello regionale tra luglio e agosto. I lavoratori incroceranno le braccia contro il nuovo piano industriale, «perché riduce investimenti ed occupazione e condanna l’azienda ad un ruolo sempre più marginale in Italia e nel mondo», dichiarano i sindacati. Secondo Slc, Fistel e Uilcom, poi, sarebbe compito del governo «svolgere un ruolo per difendere l’occupazione e i diritti di chi lavora nelle grandi aziende strategiche come Rai, Telecom, Fiat e Alitalia». Slc, Fistel e Uilcom hanno, inoltre, consigliato a Telecom di non fare ricorso «a qualsivoglia ammortizzatore sociale, perché alla luce degli utili dell’azienda e della politica dei dividendi, non si possono avere più di 1,5 miliardi di utile e ricorrere agli ammortizzatori sociali». Secondo Fabrizio Solari, della segreteria nazionale Cgil Telecom, «è oggi una azienda, che fa utili distribuiti in larga misura ai propri azionisti, pari a 1,5 miliardi di euro nel 2009». Ma, contemporaneamente, «si tratta di un gruppo – continua Solari – che diminuisce gli investimenti, appalta sempre di più lavoro all’esterno a scapito della qualità, si ritira progressivamente dai mercati internazionali, si riorganizza disintegrandosi in diverse società settoriali e presenta un piano di esuberi che, in aggiunta a quelli già dichiarati negli ultimi due anni, porta a un totale di 13.500 lavoratori». Per i sindacati «serve un piano di rilancio e riconversione di alcune professionalità, non la loro uscita dall’azienda».
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Secondo i sindacati, è necessario, in conclusione, richiamare « le istituzioni e il governo alle proprie responsabilità, perché non si può non vedere una situazione di queste dimensioni che, peraltro, condiziona il livello di sviluppo di un intero Paese tanto più in una situazione di crisi».