Tarcisio Bertone tuona contro il blitz all’interno dell’arcivescovado di Mechelen in Belgio. Bertone condanna la decisione dei magistrati di disporre la profanazione di due ombe di arcivescovi nell’ambito di un’indagine su presunti casi di pedofilia nei quali sarebbero coninvolti alcuni religiosi.



«Non ci sono precedenti, nemmeno nei regimi comunisti di antica esperienza». E’ fuorioso il Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, che così tuona contro il blitz deciso dei magistrati all’interno dell’arcivescovado di Mechelen, in Belgio, e che hanno disposto la profanazione delle tombe di due vescovi. Gli episodi ai quali si riferisce Bertone sono avvenuti nell’ambito di un’indagine condotta dalla procura di Bruxelles su alcuni presunti casi di pedofilia nei quali sarebbero coinvolti alcuni religiosi. «E’ stato un sequestro, un fatto inaudito e grave», è stato il commento di Bertone a proposito dei vescovi belgi trattenuti 9 ore dagli inquirenti. «E’ un fatto inaudito – ha aggiounto -. Al di là della condanna della pedofilia l’irruzione e il sequestro dei vescovi per nove ore, senza bere e senza mangiare».



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Anche da parte del quotidiano del Vescovi, l’Avvenire, giunge la condanna del blitz, con un editoriale firmato da Marina Corradi: «Un blitz nella cripta di una cattedrale, come fosse il cuore di una organizzazione criminale». Per la corradi «Non è in discussione la liceità delle indagini, né l’esigenza di arrivare alla verità, se abusi ci sono stati, ma nella violazione delle tombe di due arcivescovi della diocesi di Bruxelles, si legge qualcosa che va oltre la legittima esigenza».