Marcello Dell’Utri è stato condannato a sette anni. La Corte di Appello di Palermo ha condannato Marcello Dell’Utri a 7 anni, per concorso esterno in associazione mafiosa, escludendo ogni ipotesi di reato dal ’92 in poi. Marcello Dell’Utri si è detto soddisfatto della sentenza della Corte d’Appello,ed ha annunciato ricorso in Cassazione.



«Una sentenza pilatesca»: così il senatore Marcello Dell’Utri ha definito la sentenza che lo condanna, per concorso esterno in associazione mafiosa, a sette anni, riducendo così quella del 2004 che lo condannava a 11. Dell’Utri, assente al momento della lettura della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo, ha organizzato una conferenza stampa a Milano in cui ha dichiarato: «Hanno dato un contentino alla procura palermitana e una grossa soddisfazione all’imputato, perché hanno escluso tutto ciò che riguarda le ipotesi dal 1992 in poi». Dell’Utri, che si è detto intenzionato a fare ricorso, spera che i giudici «dicano: “ma che stiamo facendo, lasciate stare”». Secondo il legale del senatore, la sentenza chiuderebbe il vortice di supposizioni scatenate dalle dichiarazioni del pentito Spatuzza: «Con questa sentenza si mette una pietra tombale sulla presunta trattativa tra Stato e mafia durante il periodo delle stragi. Quello che ha detto Spatuzza non è stato evidentemente preso in considerazione come voleva l’accusa» ha dichiarato Nino Mormino, l’avvocato di Dell’Utri, riferendosi ai verbali depositati nel 2009 e contenenti le rivelazioni del pentito su fatti successivi al 92.



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Intanto, Dell’Utri si è affrettato a chiarire: «Non farò il ministro», rispondendo ad un giornalista che gli aveva rivolto una domanda circa la provocazione del leader dell’Idv Antonio Di Pietro. «Speriamo che Berlusconi non lo faccia ministro», aveva, infatti, ironizzato Di Pietro riferendosi al caso Brancher.