Il caso, in diretta, sul crocifisso approda oggi a Strasburgo, alla Corte europea dei Diritti dell’uomo. Nella diretta del caso sul crocifisso nelle scuole italiane alla Corte europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo, saranno schierati in opposte fazioni il governo italiano sostenuto da 10 Paesi europei e la ricorrente Soile Lautsi, cittadina italiana di origine finlandese e membro dell’Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti), dalla quale aveva avuto origine la vicenda in seguito alla richiesta di far togliere il crocifisso dalla scuola dei suoi figli. La richiesta, in seguito al rifiuto della scuola, era stata respinta anche dai tribunali italiani. Per questo, Soile Lautsi era ricorsa alla Corte europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo che, in prima istanza, le aveva dato ragione. In seguito alla decisione, l’Italia ha fatto ricorso, accettato da Strasburgo il 28 marzo.
Strasburgo, oggi, dinanzi alla Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo, si terrà l’udienza pubblica sul caso del crocifisso nelle scuole italiane. I 17 giudici della Grande Chambre ascolteranno le ragioni del governo italiano che ha fatto ricorso contro la sentenza del 3 novembre che una delle due Camere della Corte aveva emesso. Questa sosteneva che la presenza del crocefisso nelle scuole italiane viola la libertà dei genitori degli alunni di educare i figli secondo coscienza e costituiva un limite alla libertà religiosa degli alunni. Ad esporre per primo le proprie ragioni, sarà il governo italiano rappresentato da Nicola Lettieri, seguito dalla ricorrente, Soile Lautsi, per bocca della quale parlerà il suo legale Nicola Paoletti. Saranno ascoltate, inoltre, le ragioni di 8 dei 10 Paesi che hanno deciso di appoggiare il governo italiano, presentate dal professor Joseph Weiler (il giurista statunitense, ebreo osservante, che ha realizzato numerosi scritti in sostegno della introduzione delle radici giudeo-cristiane all’interno nella costituzione europea). I Paesi sono Armenia, Bulgaria, Cipro, Gracia, Lituania, Malta, San Marino e Russia. Un legale della Alliance Defense Fund (Adf), organizzazione di legali statunitensi cristiani sparsa in giro per il mondo, si pronuncerà in favore del documento sottoscritto da 33 eurodeputati.
Per quanto riguarda il caso del crocifisso, Straburgo accoglie, per la prima volta, una richiesta di parlamentari europei a intervenire come terze parti. Al termine dell’udienza, i giudici si ritireranno per deliberare. In ogni caso, la sentenza sarà emessa in un arco di tempo compreso tra i sei mesi e un anno.