Un dipinto del Tintoretto dimenticato per decenni e adesso restaurato. Si trovava in una abitazione privata inglese, quella di John alph Bankes discendente dell’esploratore ed egittologo inglese William John Bankes. Il dipinto, comprato da Bankes nel 1849 a Venezia, era conosciuto come “Apollo e le Muse”, ma da almeno trent’anni giaceva in un deposito in condizioni pessime. Ci sono voluti 45mila euro di restauro per farlo tornare al suo splendore originale. Il dipinto dovrebbe risalire a un’epoca compresa fra il 1560 e il 1570, ma ad attentati esami fatti per la prima volta grazie al restauro sono emersi alcuni fatti bizzarri. I curatori del National Trust ad esempio hanno deciso di cambiargli il nome in “Apollo (o Imeneo) che incorona il Poeta dandogli una Sposa”. “Il processo di restauro ha evidenziato i tratti inconfondibili del Tintoretto” ha spiegato a The Independent” la consulente d’arte Christine Sitwell “ma ha lasciato sconcertati per i contenuti che vi sono raffigurati”.
Ad esempio il fatto che vi siano rappresentate sette invece che le nove Muse della mitologia greca. “L’arco in mano ad Ercole è significativo – ha poi detto il dottor Paul Taylor, vice curatore del “Warburg Institute” “perché l’Ercole gallico è sinonimo di eloquenza e, quindi, questo lascia supporre che l’uomo incoronato sia uno scrittore o un oratore, mentre le donne che portano i fiori devono essere le Grazie. Anche il fatto che Apollo stia in piedi sugli oggetti in oro è interessante, perché potrebbe indicare il suo aver voltato le spalle alle cose materiali, per raggiungere la gloria”.
– La domanda è dunque: che cosa voleva veramente rappresentare Tintoretto e per chi aveva dipinto questo quadro così particolare? Intanto gli inglesi si godono la possibilità di avere un autentico Tintoretto a casa loro. Il che non è poco.