Con un provvedimento del consiglio dei ministri è stato dato l’ok al decreto legge sui tabacchi: aumenti per le sigarette `low cost´ e quelle arrotolate a mano. Il provvedimento è stato approvato su “proposta del presidente del Consiglio, del ministro dell’economia e delle finanze, Giulio Tremonti, e del ministro della salute, Ferruccio Fazio ed è finalizzato a compensare effetti modificativi avvenuti nel mercato dei tabacchi”.
Il comunicato del consiglio dei ministri continua spiegando che si tratta “di interventi di riallineamento delle accise sui tabacchi lavorati, di disciplina della nomenclatura e della commercializzazione di questi, tesa a fornire al consumatore, come per le sigarette, informativa sui possibili effetti nocivi per la salute, nonché della previsione di nuovi e più qualificanti requisiti professionali dei rivenditori”. Non è disponibile per adesso l’elenco esatto dei prodotti che verranno colpiti dall’aumento.
Dal testo di legge si deduce si tratti delle sigarette “fai da te”, quelle che si fanno comprando tabacco sfuso e arrotolandolo nelle cartine apposite. L’aumento di prezzo consiste in un 15% dell’aliquota dell’aliquota quando il prezzo di vendita è inferiore al prezzo minimo (3,80 euro). Oggi il prezzo del cosiddetto tabacco trinciato è il più basso, sotto ai 3,80 euro. Perciò il costo della sigaretta fatat a mano è inferiore alle altre e dunque l’accisa aumenta. Il tabacco sfuso negli ultimi anni si è diffuso molto fra i giovani, con un aumento del 133% in cinque anni.
Il decreto serve anche a prevenire l’applicazione in Italia di una sentenza della Corte di Giustizia europea, già applicata a Paesi come Olanda, Germania, Austria e Francia, per il prezzo delle sigarette sotto quello minimo.