“La cerimonia di laurea di Barbara Berlusconi offende i professori e gli studenti”. Così ha scritto a Repubblica una docente dell’Università San Raffaele, Roberta De Monticelli. “Il rettore don Verzé si è rivolto solo a lei”. Polemiche anche per la presunta esclusione della professoressa dalla discussione di laurea della figlia del premier.
Polemiche sulla laurea – con 110 e lode – di Barbara Berlusconi. La figlia del presidente del consiglio si è laureata lo scorso 19 luglio con un bel 110 e lode. Tema della tesi: “Il concetto di benessere e giustizia nel pensiero di Amartya Sen”, premio Nobel per l’economia nel 1998. Presente tra il pubblico anche il padre, Silvio Berlusconi. Ma la professoressa Roberta De Monticelli, docente di filosofia della persona all’Università Vita-Salute San Raffaele, dove Barbara Berlusconi si è laureata, non ci sta. Prende carta e penna e scrive tutto il suo disappunto a La Repubblica.
La cerimonia di laurea di Barbara Berlusconi, secondo la docente, ha offeso noi professori e i nostri studenti”. Si dissocia, la professoressa, da quanto accaduto quel 19 luglio: “Me ne dissocio individualmente, anche se spero che la deprecazione dell’accaduto sia unanime fra il corpo docente. Ma tengo a ribadire con questa mia serena dichiarazione che non sono né di principio né di fatto corresponsabile dell’andamento di questa cerimonia”.
Non solo. La docente getta l’ombra di una sua esclusione programmata dall’audizione della figlia di Berlusconi perché, come dice lei stessa nella lettera, se Barbara Berlusconi non lo avesse meritato, non le avrebbe dato la lode. Anche se lei non era previsto facesse parte della commissione esaminatrice, come dice ancora lei stessa: “in effetti non figuravo fra i componenti della commissione relativa alla candidata in questione, e certamente non perché avessi chiesto di esserne esonerata”.
Per la professoressa De Monticelli, il fatto scandaloso, come dice nella lettera che ha inviato al quotidiano La Repubblica, è il modo con cui il rettore, don Verzé, si è rivolto a Barbara Berlusconi, “una violazione non solo del principio di pari dignità formale degli studenti, non solo della forma e della sostanza di un atto pubblico quale una proclamazione di laurea, non solo della dignità di un corpo docente che il rettore dovrebbe rappresentare, ma anche dei requisiti etici di una istituzione universitaria d’eccellenza quale l’Università San Raffaele giustamente aspira ad essere”.
Ed ecco le parole pronunciate dal rettore al momento della laurea della figlia del premier. Don Verzé ha chiesto alla ragazza se secondo lei fosse possibile aprire una facoltà nuova che potesse approfondire i dettami dell’economista indiano Amartya Sen e se, in tal caso, lei avrebbe accettato di averne una cattedra. Barbara Berlusconi ha risposto di sì. Per la professoressa De Monticelli, di fatto, quella è stata una proposta di lavoro. Non solo. L’averla formulata davanti al presidente del consiglio, corrisponderebbe a una richiesta di finanziamento per aprire il nuovo corso di studi, con la garanzia del posto di lavoro affidato alla figlia.
Scrive la De Monticelli: “Chiedere a lei e non a uno degli altri quattro neolaureati se poteva nascere una facoltà di economia sul pensiero dell’autore sul quale verteva la sua tesi, davanti al presidente del Consiglio, conteneva un’implicita richiesta di finanziamento”.
L’IRA DELLA PROF. – La denuncia della professoressa non finisce qui. Nel dichiararsi estranea a questo comportamento e sperando nella unanime denuncia del corpo docenti del San Raffaele, la De Monticelli adombra di essere stata esclusa volutamente dall’audizione di Barbara Berlusconi.
“Sorpresa, dice, perché “ero l’unica che era stata in commissione il giorno prima, mattina e sera, e lo sarei stata anche per le quattro discussioni successive a quella della giovane Berlusconi. Non vorrei mai che ci fosse il sospetto che io sia stata esclusa intenzionalmente”. E anche: “Con i miei colleghi ci eravamo messi d’accordo per ritrovarci il mattino dopo alle 9 nell’aula Leonardo Da Vinci nella quale si sarebbero discusse le tesi. Alle 9.30 era prevista la prima candidata. La mia presenza in commissione però era programmata alle 10. Allora ho capito che la prima sarebbe stata Barbara Berlusconi”.
Tra le varie presenze dei docenti, quella della De Monticelli era prevista dalle ore 10 in poi. Le audizioni del giorno cominciavano alle 9.30. E Barbara Berlusconi è stata la prima a discutere la tesi. La professoressa dice che in caso non fosse stata davvero meritata, lei non avrebbe dato nessuna lode alla studentessa.
CHI E’ ROBERTA DE MONTICELLI – Roberta De Monticelli è in carica all’università San Raffaele dal 2003, chiamata, come dice il sito dell’università, “per chiara fama” (già docente a Ginevra della cattedra che fu di Jeanne Hersch)Nel 2009 la De Monticelli è una dei firmatari dell’appello “Boycott Berlusconi” una richiesta in vista del G8 de L’Aquila alle mogli dei capi di governo a boicottare il meeting “per protesta contro il modo di trattare le donne del primo ministro Silvio Berlusconi”.
L’appello esprimeva “l’indignazione” delle donne italiane impegnate nel mondo della cultura per il modo in cui Silvio Berlusconi si comporta con le donne nella sfera privata e in quella pubblica”. Il 2 ottobre 2008, invece, la professoressa De Monticelli dalle colonne del Foglio lancia un drammatico “addio” in occasione di alcune dichiarazioni di Monsignor Betori sul caso eutanasia. Scrive (qui): “(Il mio) è un addio a qualunque collaborazione che abbia una diretta o indiretta relazione alla chiesa cattolica italiana”.
Un lungo addio ancora non del tutto consumato, dato che la De Monticelli è tutt’ora assunta come professoressa ordinaria (Fonte: Miur) di una Università privata facente capo a un sacerdote (della Chiesa Cattolica italiana) notoriamente amico di Silvio Berlusconi.
Mentre centinaia di studenti hanno scritto alla professoressa per ringraziarla della posizione pubblica presa, stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, nessuno degli altri docenti dell’università ha fatto altrettanto. C’è stata piuttosto una reazione ufficiosa da parte dell’ateneo che ha voluto precisare che quella di don Verzé “non era certo una proposta di lavoro né tantomeno una discriminazione nei confronti degli altri neodottori. Chi frequenta don Luigi sa che egli considera i nostri discenti i nostri primi docenti. Quello di restare, di continuare a studiare, è l’invito che lui fa da sempre a ognuno”.
Il relatore della tesi di Barbara Berlusconi si è dimostrato per nulla d’accordo con la collega, la professoressa De Monticelli: “Gettano fango sul lavoro svolto finora dall’università. Pagheremo un effetto di immagine che è completamente falso rispetto alla realtà. Lei ha voluto denunciare un atteggiamento un po’ gigione da parte di don Luigi, ma chi lo conosce sa che lui è fatto così. Voleva solo incoraggiare Barbara Berlusconi a rendersi degna di un incarico di docente”. Il professore ha voluto concludere così: “Qui non siamo tutti berlusconiani: io scrivo per Europa e da intellettuale ho collaborato a varie iniziative del PD”.
Facebook, Twitter, svariati blog. Tutti concordi nel dire che quanto successo alla laurea di Barbara Berlusconi, dopo le parole di don Verzé, sia una vergogna. La rabbia dei commentatori è soprattutto riferita a tutti quei precari che dopo la laurea per anni non riescono a trovare una sistemazione fissa. “A Barbara Berlusconi invece “ dicono “appena laureata è già stata offerta una cattedra”. Una laurea triennale, poi, sottolineano in molti, anche se qualcuno fa notare che in realtà la figlia del presidente del consiglio ha già un’altra laurea.
“Se vogliamo essere proprio pignoli” dice un commento su Facebook “Barbara Berlusconi ha ottenuto la laurea triennale (come viene detto nella lettera) a 26 anni, quindi un pochino fuori corso, 4 anni. Tutta questa eccellenza, personalmente, non la vedo”. Altri commenti sono decisamente più irati: “Vergognoso! Una cattedra di filosofia offerta dal rettore alla figlia di Berlusconi appena laureata”.
Altri ancora cercano di scandagliare l’opportunità o meno di quanto detto da don Verzé: “Ma anche se esistesse una motivazione e ragione oggettiva valida (e non esiste) per offrirle la cattedra, ma un minuto di riflessione sulla opportunità a fare una simile offerta Don Verzè l’avrà fatta? Nel senso… se lo sarà chiesto: ” E’ opportuno far una scelta così come dire che offre il fianco a innumerevoli illazioni, critiche, perplessità? Un minimo di autocensura politica, di “senso critico, di valutazione dell’opportunità del gesto, da un uomo di una certa età e si presume di esperienza uno se la aspetta”.
Su Twitter, i commenti che girano sono più o meno impostati su questo tema: “Barbara Berlusconi si laurea: don Verzè le offre la cattedra e umilia i laureati italiani” o anche: “Barbara Berlusconi: appena laureata, già docente”. Mentre qualcuno la mette sul ridere: “I figli so piezz e’ core e ogni scarafò è bello a mamma sò. Barbara Berlusconi, orgoglio di papà Silvione, si è laureata a pieni voti, con lode”.