Le città del Sud tengono saldamente il primato nella classifica italiana dell’abusivismo edilizio. È quanto emerge da un sofisticato lavoro di mappatura e ricognizione catastale svolto dal ministero dell’Economia mediante l’Agenzia del Territorio, su quasi tutti i comuni italiani. Su 101 province le prime 13 del Mezzogiorno presentano da sole 703.150 fabbricati fantasma su un totale di 2.077.048 finora rilevati, cioè uno su tre (il 33,8%). Ecco l’elenco, in cui figurano anche due città del nord, Vicenza e Cuneo: Salerno, Roma, Cosenza, Napoli, Avellino, Lecce, Palermo, Catania, Bari, Vicenza, Reggio Calabria, Agrigento, Caserta, Potenza, Cuneo.



L’operazione, in pratica, è consistita nello svelare “dal cielo” – con un sofisticato programma di rilevazione fotografica e di “sovrapposizione” alle mappe catastali – quali e dove siano le costruzioni abusive. Altro, puntuale fenomeno riconducibile alla cronica e tutta italiana “malattia” dell’evasione fiscale.



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I rilievi confermano l’abisso tra nord e sud in fatto di abusivismo. Citiamo i dati riportati da un servizio di Enrico Marro sul Corriere di oggi: a Salerno su 139 comuni insistono 93.389 case fantasma, a Bergamo in 165 comuni sono 17.874 gli immobili sconosciuti al catasto. A Roma su 114 comuni sono 68.779 gli edifici abusivi, a Milano in 129 comuni sono risultati 4.241. mentre a Udine in 122 comuni gli edifici abusivi sono 7.944, a Cosenza sono 61.672 su 154 comuni.

 

Cosa può fare il proprietario di un immobile sconosciuto al catasto che viene messo allo scoperto? O accatastare l’immobile, oppure dopo 7 mesi accettare l’accertamento dell’Agenzia e infine l’accatastamento d’ufficio, contro il quale eventualmente ricorrere. Al 30 giugno erano 864.065 le case abusive accatastate spontaneamente dai proprietari, per un rendita totale di 452 milioni di euro secondo quanto dichiarato dall’Agenzia del Territorio. La regolarizzazione porterà nelle casse dello stato un forte aumento del gettito, perché sulle nuove rendite catastali “miracolosamente” comparse sulle mappe saranno i comuni a riscuotere le relative imposte, nazionali e comunali, dall’Irpef all’Ici alla Tarsu. Tanto che Calderoli già fa una stima di 5 mld di euro in più l’anno.



 

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Nella manovra in fase di approvazione il governo ha concesso fino al 31 dicembre per l’accatastamento spontaneo delle case abusive. A chi non lo farà, l’Agenzia “affibbierà” una rendita catastale presunta, di cui con il nuovo federalismo sono sempre i comuni i primi candidati a fruire degli introiti fiscali.

Va anche rilevato che la regolarizzazione catastale non risolve il problema delle eventuali irregolarità urbanistiche: che potrebbero esserci anche se le case prima abusive risultano poi regolarizzate. Semplificando: se una casa è costruita su una spiaggia, il comune può sempre deciderne la demolizione.