Per la morte del cameraman ucciso da un proiettile esploso da un fucile mentre stava effettuando le riprese per un filmato di nozze, sono indagati i genitori dello sposo.
E’ stato ucciso da un proiettile esploso da un fucile mentre stava effettuando le riprese per un matrimonio. Calogero Scimeca, 45enne di Ciminna, sposato e con due figli, era un cameraman. Mentre stava realizzando un filmino di nozze, un proiettile lo ha ucciso. Non si sarebbe neanche dovuto trovare lì. Stava, infatti, lavorando al posto di un collega che, a causa di un incidente gli aveva chiesto di sostituirlo. I carabinieri della compagnia di Monreale, hanno interrogato tutti i componenti della famiglia per far luce sull’accaduto
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Nella casa dello sposo, intorno alle 14,30, prima di andare in chiesa, il cameraman effettuando alcune riprese. Si era scelto di fare alcune pose con i parenti che imbracciavano i fucili, armi presenti in casa e regolarmente denunciati dal padre dello sposo. Sarebbe stato a quel punto che è partito un colpo, da una carabina calibro 22 , che ha colpito mortalmente Scimeca alla testa. Erano presenti, oltre allo sposo, il padre, la madre, la sorella e un cugino. Ora il padre e la madre sono stati iscritti tra gli indagati per cooperazione in omicidio colposo.