L’attrice Brittany Murphy trovata morta lo scorso dicembre nella doccia di casa sua. Cinque mesi dopo, nella stessa abitazione, muore anche il marito, Simon Monjack. Come la moglie Brittany, l’autopsia rivela che l’uomo è morto di acuta polmonite e grave anemia. L’autopsia rivela anche che nel suo corpo non c’è alcuna traccia di droga. Esattamente come la moglie. Il misterioso fatto lascia sbigottiti, ma le prime indagini sembrano indicare i reali motivi dietro queste morti a scadenza.
La morte di Brittany Murphy – la ricordiamo nel film “8 Mile” – aveva scatenato una ridda di ipotesi, dalla droga ai farmaci e anche lo stress. Il risultato dell’autopsia aveva accertato che Brittany era deceduta per una polmonite complicata da carenza di ferro, anemia e intossicazione da farmaci. I medici legali stabilirono che la donna era morta per un arresto cardiaco causato da overdose e il decesso fu classificato come incidente. Nello stesso appartamento sulle colline di Hollywood, cinque mesi dopo, viene trovato morto anche il marito. Adesso torna a galla un sospetto che si era allungato sin dalla morte della donna: una muffa killer che ha colpito la coppia.
Alla morte di Brittany, la madre Sharon aveva impedito alcuna indagine nell’abitazione. Adesso la donna ha finalmente permesso l’accesso. Se costantemente inalate le spore della muffa possono causare gravi problemi alla salute: la gamma della malattie che vengono provocate spazia dalle reazioni allergiche, raffreddori e asma; disturbi quali mal di testa, dolori muscolari o stanchezza, fino a gravi infiammazioni delle vie respiratorie.