Irina di Vincenzo, la ragazza torinese amica di Giulia Minola, la 19enne morta alla Love Parade di Duisburg, racconta cos’è successo quel giorno.

Rabbia e sgomento si accompagnano al dolore per quanto accaduto nella tragedia della Love Parade di Duisburg. Pare, infatti, che il rave in cui hanno perso la vita 20 persone, avesse l’autorizzazione ad ospitare non più di 250mila persone. In caso contrario, le misure di sicurezza e quelle anti-incendio si sarebbero rivelate del tutto inadeguate. A quella festa, invece, parteciparono, secondo gli stessi organizzatori, circa 1 milione e 400mila persone. Intanto, Irina di Vincenzo, la ragazza torinese amica di Giulia Minola, la 19enne morta nella ressa, ha raccontato che mentre nel tunnel le gente stava morendo, «altrove si ballava ancora e io non me ne accorgevo». Per Irina, «è stato un inferno. Non ero mai stata a un Love Parade, ma ad altri festival musicali sì. Eravamo andate per fare festa e ci siamo ritrovate in un inferno». Dure le accuse della giovane alle forze dell’ordine: «La polizia era poca ed è rimasta quasi sempre in disparte, ho visto pochissimi soccorsi, per lo più prestati dai compagni». Secondo lei, ci sono state delle responsabilità ben precise: «perché le persone sono state lasciate nel tunnel, c’era gente che soffocava, che cadeva, che veniva calpestata senza che la polizia facesse il suo dovere».



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