Benedetto XVI intitola una fontana dei Giardini vaticani a San Giuseppe, ““un simbolico richiamo ai valori della semplicità e dell’umiltà nel compiere quotidianamente la volontà di Dio, valori che hanno contraddistinto la vita silenziosa, ma preziosa del custode del Redentore”. Il Papa ha aggiunto facendo ancora riferimento allo sposo di Maria “Affidarsi a Dio vuol dire svuotarsi di sé, rinunciare a se stessi, perché solo chi accetta di perdersi per Dio può essere ‘giusto’ come san Giuseppe, può conformare, cioè, la propria volontà a quella di Dio e così realizzarsi”. Benedetto XVI ha voluto affrontare e approfondire la figura di San Giuseppe, spiegando perché una fontana è stata a lui dedicata: “E’ un’opera” ha detto “che va ad incrementare il patrimonio artistico di questo incantevole spazio verde della Città del Vaticano, ricco di testimonianze storico-artistiche di varie epoche” e che costituisce “un contesto naturale di singolare bellezza”.
“Non solo i prati, i fiori, le piante, gli alberi, ma anche le torri, le casine, i tempietti, le fontane, le statue e le altre costruzioni fanno di questi Giardini un ‘unicum’ affascinante”, le parole del Pontefice: ”Essi sono stati per i miei Predecessori, e sono anche per me uno spazio vitale, un luogo che volentieri frequento per trascorrere un po’ di tempo in preghiera e in serena distensione”. Benedetto ha approfondito poi la figura di San Giuseppe, compreso il momento della “prova”: “Il momento della prova, una prova impegnativa per la sua fede”: la “misteriosa maternità” di Maria, da cui Giuseppe rimane turbato. Fino al sogno raffigurato nel secondo pannello, in “l’angelo gli fece comprendere che ciò che avveniva in Maria era opera dello Spirito Santo; e Giuseppe, fidandosi di Dio, acconsente e coopera al piano della salvezza”.
“Certo, l’intervento divino nella sua vita non poteva non turbare il suo cuore”, il commento del Pontefice, secondo il quale questo episodio dimostra a Giuseppe, come ad ognuno di noi, che “affidarsi a Dio non significa attuare tutto chiaro secondo i nostri criteri, non significa realizzare ciò che noi abbiamo progettato”. Infine il Papa si sofferma sul fatto che nell’intero Vangelo non esiste documentazione di una testimonianza parlata di Giuseppe: “È lo stile che lo caratterizza in tutta l’esistenza”, anche quando è accanto a Maria nella Natività.