Benedetto XVI ha annunciato lunedì scorso la creazione del Pontificio consiglio per la Nuova evangelizzazione dell`Occidente. A capo del dicastero è stato nominato l`arcivescovo Rino Fisichella
Una nuova evangelizzazione rivolta a Europa e Nord America. Benedetto XVI ha annunciato lunedì scorso la creazione del Pontificio consiglio per la Nuova evangelizzazione dell`Occidente. A capo del dicastero è stato nominato l`arcivescovo Rino Fisichella. Intervistato sul Riformista da Benedetto Ippolito, Fisichella osserva che «parlare di una nuova evangelizzazione significa riferirsi alla natura stessa della Chiesa che ha la missione di promuovere ed espandere la fede cristiana nel mondo. Ovviamente, vi sono diversi modi di evangelizzare. Possiamo definire come una nuova evangelizzazione quella che si rivolge ai luoghi di antica origine, come l`Europa e il Nord America, in cui, sebbene vi sia stata una prima diffusione della fede molti secoli fa, oggi si constata una situazione, un orizzonte culturale, intiepidito e in crisi. Evidentemente, si tratta di un modo diverso di evangelizzare rispetto a quello consueto che già da anni è realizzato efficacemente dalla Congregazione per l`Evangelizzazione dei popoli».
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«L`evangelizzazione dell`Europa nel primo millennio ha molto da insegnare a quella nuova – rileva il cardinale -. Si è sviluppata alla stregua di san Benedetto e della regola monastica, anche se più di tutti è stato Papa san Gregorio Magno, alla fine del VI secolo, che ha fissato i criteri permanenti da seguire. In una Lettera egli ha emblematicamente ammonito a non distruggere i templi, ma solo le statue degli dei, perché evangelizzare è compiere una vera e propria campagna culturale, sospinti dalla tensione veritativa permanente della fede cristiana. La Chiesa ha dimostrato, insomma, nel primo millennio di essere centro delle culture, penetrando all`interno delle diverse civiltà, purificando gli elementi pagani senza distruggerne l`essenza. Un metodo che conserva la sua validità». Per non parlare del fatto, aggiunge Fisichella, che «la fede cristiana non ha distrutto la filosofia ellenica, ma l`ha accolta come metodo della teologia». Infatti la religione antica era essenzialmente mitologica, e l’Olimpo e gli dei rispondevano a una spiegazione proprio di questo tipo. Quindi «la filosofia con la ragione ha purificato il mito. E ciò è potuto accadere perché le culture hanno costantemente dentro di sé un elemento veritativo positivo».
E questo è l’elemento su cui basarsi per una nuova evangelizzazione dell`Occidente. «Attualmente- spiega Fisichella – vi è un forte desiderio di spiritualità, anche se esso rimane, senza una risposta religiosa autentica, solo una mera tensione speculativa. Ci troviamo davanti una sorta di supermercato delle religioni che genera una disposizione verso la superstizione. La causa del fenomeno è che, mentre vi è una continua alfabetizzazione scientifica, non si può dire la stessa cosa per la religione. La fede è ferma ad una conoscenza di base divenuta ormai insufficiente. Dappertutto, purtroppo, assistiamo ad una continua crescita delle conoscenze scientifiche senza un corrispettivo progredire del sapere religioso». L’evangelizzazione non sarà però in contrasto con l’ecumenismo, è in motivo «è semplice: no alla solitudine. E impossibile pensare alla Chiesa cattolica senza constatare che vi sono moltissime sfide comuni a tutte le chiese. Basti pensare alla discussione sul Crocifisso nei luoghi pubblici. In ben dieci Paesi al divieto si sono opposte, insieme alla cattolica, sia le Chiese ortodosse, sia molte confessioni riformate».