ANGELO BAGNASCO – “PIU’ ETICA NELLA VITA SOCIALE”: Angelo Bagnasco, capo del vescovi italiani, durante l’omelia per la solennità di San Lorenzo ha fatto appello alla “dimensione etica della vita personale e sociale”. Alla radice di tanti mali e di tante povertà vi sarebbe il “sottosviluppo morale” di cui Benedetto XVI aveva già scritto nell’Enciclica “Caritas in veritate”.
“La Chiesa – ha continuato il presidente della Cei – non è mai stata un’agenzia di pronto soccorso, ma la famiglia dei credenti in Cristo che promuove l’uomo nella sua integralità di anima e di corpo, di individuo e di società, crea civiltà e cultura”. Ogni gesto di carità è perciò “annuncio della fede perché il pane sia possibilmente accompagnato dalla speranza”. La Chiesa “sa che è Dio il vero garante del bene e del pieno sviluppo dell’uomo, per questo non si stanca di annunciarlo pur in mezzo a difficoltà e prove vecchie e nuove”.
Secondo la mentalità del mondo è difficile comprendere che “i beni della Chiesa non sono per sé ma per la vita della comunità e, soprattutto, per i poveri e i bisognosi”. “Anche nel contesto attuale – ha proseguito Bagnasco -, per le note ragioni, la presenza e l’opera di sostegno delle comunità ecclesiali sono capillari ed evidenti, aperti a tutti senza distinzioni. Creano quella rete di solidarietà e di pronto intervento destinata a rispondere a bisogni urgenti e concreti, puntando sempre, per quanto possibile, ad accompagnare verso la soluzione radicale dei problemi e verso l’autonomia delle persone”.
Il Presidente della Cei ha poi toccato il tema della bellezza e delle cultura contemporanea, sempre più in difficoltà a generarla. La bellezza però “solleva l’anima, purifica i sentimenti, provoca domande, riporta alla nostra origine e anticipa il Cielo”. “Non dobbiamo dimenticare che la grande parte del patrimonio della Chiesa è di tipo artistico, storico e culturale e come tale a disposizione di tutta l’umanità come universale tesoro di bellezza e di fede”.
"Noi moderni – ha concluso – dovremmo entrare di più nel mondo del bello creato dalla fede, lasciarci maggiormente prendere dal fascino dell’arte cristiana, perché il nostro spirito sia purificato dalle brutture e dalle oscurità interiori, e così intravvedere la luce di Dio".