Gli atei pisani dell’Uaar vogliono limitare l’uso della campane e hanno presentato una proposta in Consiglio comunale per consentirne l’utilizzo solo in determinate fasce orarie.

Gli atei pisani vogliono impedire alla campane di suonare o, quantomeno limitarne l’uso. Il pretesto sarebbe il disturbo arrecato. «È opportuno che il Comune introduca dei limiti al loro uso nel regolamento comunale», ha dichiarato la sezione locale dell’Uaar, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. «Anche perché se non si introducessero limiti per tutti allora anche i musulmani che decidessero di costruire una moschea a Pisa avrebbero diritto alla chiamata del muezzin dal minareto durante la notte», ha dichiarato Giovanni Mainetto, presidente del circolo pisano dell’Uaar. La richiesta dell’Uaar è stata presentata all’assessore all’ambiente, Federico Eligi. Sarà discussa in Consiglio comunale a settembre



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L’Uaar ha proposto che le campane, nei periodi festivi, vengano suonate in due fasce orari, tra le 9 e le 13 e tra e le 16 e le 20, mentre in quelli lavorativi dovrebbero adeguare i propri orari a quelli di «di analoghe attività permanenti di tipo produttivo». Mons. Aldo Armani, responsabile dell’ufficio comunicazioni sociali della Curia pisana , risponde che «Già la Cei in passato aveva disposto di non abusare del suono delle campane. Indicazione alla quale si sono attenuti anche i parroci pisani, perché quando ci sono buon senso e moderazione, tutto si risolve». Secondo Armani, «in un momento difficile come quello attuale non dovremmo essere litigiosi, ma uniti. I latini dicevano “divide et impera”: ecco, questi contrasti favoriscono i potenti, che non sono certo coloro che suonano le campane».



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