Gli inquirenti stanno ricostruendo gli avvenimenti che ruotano attorno alla scomparsa di Sarah Scazzi, la quindicenne di cui si sono perse le tracce nel pomeriggio del 26 agosto. Dopo la pista Facebook, spunta un nuovo dettaglio: le date cancellate sul calendario di Sarah.
Intanto i carabinieri di via Magenta ad Avetrana stanno continuando il loro lavoro d’intelligence. Dopo i parenti e gli amici più stretti di Sarah, tutti maggiorenni, più volte ascoltati nei giorni scorsi, ora è toccato alle sue compagne di classe comparire davanti al capitano Luigi Mazzotta del comando di compagnia di Manduria. Come scrive il Corriere del Mezzogiorno, si è trattato di brevi colloqui che non avrebbero sortito l’effetto desiderato. Probabilmente l’ufficiale con il suo luogotenente Fabrizio Viva volevano sapere particolari sui comportamenti adottati da Sarah durante le ore scolastiche.
Non è escluso che nei prossimi giorni la stessa cosa non toccherà anche al fantomatico amore di Sarah, Daniele, del terzo anno alberghiero, di cui si è tanto parlato e del quale la stessa ragazza scomparsa ha seminato tracce ovunque. Non solo sui banchi e sui davanzali della sua classe, ma anche nella sua stanzetta. La frase «Daniele di amo», infatti, finora sfuggita anche ai genitori e alla cugina Sabrina, è riportata sul dorso di un cuore di plastica appeso nella sua cameretta.
Ma il particolare più strano, e per questo degno di attenzione per gli investigatori, è un calendario trovato in camera di Sarah con tutti i giorni del mese di agosto cancellati con un pennarello nero. Lo rivela l’edizione di Bari di Repubblica. La ragazzina non l’aveva mai fatto. Sembra un conto alla rovescia fino al 26 agosto. Data in cui Sarah, 15 anni, pantaloncini e magliettina rosa, Avril Lavigne nelle cuffie e uno zaino sulle spalle, è stata inghiottita nel nulla. Rapita come dicono i fascicoli della procura, forse uccisa come temono sottovoce gli amici e anche i parenti. Gli investigatori invece ancora ci credono: forse è ancora viva. Per questo oggi si domandano: perché Sarah contava i giorni? Cosa o chi aspettava? Dove voleva andare? Chi l’ha presa?
I carabinieri hanno inoltre rintracciato il testimone che per ultimo ha visto Sarah Scazzi. Il ragazzo di Erchie (Brindisi) è stato trovato e ascoltato dalle autorità: lui è il testimone che per ultimo ha incrociato la 15enne prima che sparisse nel nulla lo scorso 26 agosto poco dopo le 14.30. Come sottolinea il quotidiano Libero, stava percorrendo in auto da solo via Kennedy ad Avetrana, in direzione della litoranea. Il ragazzo, a quanto si è saputo, ha riferito ai carabinieri di aver visto Sarah che camminava a piedi sul marciapiede alla sua destra. E quello è lo stesso marciapiede che porta alla casa della cugina con la quale, è stato accertato, aveva un appuntamento per recarsi al mare. Il testimone ha continuato a spiegare che ha proseguito per la sua strada senza notare nulla di strano.
Il luogo indicato dal ragazzo dista circa 200 metri dall’abitazione della cugina della 15enne, dove però la ragazzina non è mai arrivata. Solo due giorni dopo, ha riferito sempre ai carabinieri, sfogliando i giornali ha visto la foto di Sarah che era scomparsa e successivamente si è ricordato del momento dell’avvistamento.
Ma la risposta migliore alle domande, forse, può arrivare proprio da Sarah. Dai suoi tre diari sequestrati pieni zeppi di a senza h e di sogni di fuga, di xché e xdonare, oppure da quei ciondoli esoterici appesi al muro accanto al pupazzo di Winnie the Pooh. Ci sono i cinque profili di Facebook e le chat conservate nel computer della biblioteca da dove Sarah parlava con pseudonimi diversi, ci sono i film con i dvd dei vampiri e quello di Titanic. E c’è anche quello strano miscuglio musicale che parte dal pop-rock di Avril Lavigne, passa per i poster di Marilyn Manson e finisce per le canzoni di Tiziano Ferro. Sarah ha copiato «Alla mia età» ovunque. È quella che fa «sono un grande falso mentre fingo l’allegria», «come un terremoto in un deserto, crolla tutto ed io son morto e nessun se n’è accorto».
E mentre le indagini delle forze dell’ordine entrano nel vivo, anche le veggenti da tutta Italia esprimono ipotesi sulla fine di Sarah Scazzi. «Vedo la ragazza con gli occhi chiusi, vicino a lei ci sono delle foglie e dell’acqua. Vedo anche una vecchia macchina di colore grigio o blu scuro e vedo anche dei numeri di targa, un sette, un nove e una X». E’ una delle tante premonizioni di Rosemary Laboragine, di Padova, riportata dal Corriere del Mezzogiorno. Rosemary è una veggente che ha seguito il caso di Avetrana sulle televisioni nazionali ed è anche una che avrebbe risolto altri casi di scomparse. «Questa volta, da pugliese e da mamma – confessa la veggente di origini baresi – vorrei proprio sbagliarmi perché temo che tra sabato e domenica troveranno il suo corpo senza vita».
«VORREI COLLABORARE CON GLI INQUIRENTI» – La signora Laboragine, che di professione fa la sensitiva (nei casi di scomparsa presta gratuitamente la sua opera alle famiglie), si dice pronta a collaborare con gli inquirenti di Taranto e i carabinieri di Avetrana e con la famiglia di Sarah Scazzi. «Quello che riesco a vedere con la voce dei familiari che ascolto nei telegiornali – dice – è niente in confronto a quello che potrei scoprire toccando i polsi delle persone: è così che vedo le cose che altri non vedono ed è così che ho svelato altri misteri dello stesso genere come la recente coperta del corpo di una ragazza in fondo a un lago nei pressi di Ravenna».
Tempo permettendo, stanno proseguendo anche le ricerche lungo tutto il litorale ionico-salentino con sommozzatori e l’ausilio di un elicottero dei carabinieri di Bari. Le perlustrazioni puntano in particolare alla zona adiacente il fiume Chidro e i canali vicini. Proseguono anche le ricerche a terra: in particolare sono battuti pozzi e casolari abbandonati.
Il grande amore di Sara, Davide M., è un ragazzo minuto di 17 anni. Ha i capelli biondi e lunghi stirati che gli avvolgono quasi tutto il volto. La frangetta è lasciata incolta a coprirgli la fronte. Ha gli occhi chiari, luminosissimi. Veste di nero come nere sono le scarpe di tendenza Etnies con i lacci di diverso colore, come si usa adesso, uno nero e l’altro viola. Piercing ai lobi delle orecchie e alle narici e cordoncino di seta nera al collo con due croci di acciaio pendenti. Uno stile in perfetta sintonia con quello di Sarah Scazzi, che di lui si era innamorata. Davide ha deciso così di farsi intervistare da Nazareno Dinoi per il Corriere del Mezzogiorno.
«MI GUARDAVA SEMPRE» – Di Sarah dice: «E’ carina, molto timida, taciturna, ma non la conoscevo fino a quando non è stata lei a dichiararsi. Mi accorgevo che mi guardava sempre, poi avevo sentito in giro che le piacevo, era lei naturalmente a far girare la voce». Finché un giorno lei ha deciso di dichiararsi: «Eravamo tutti fuori che attendevamo l’orario di entrata e lei si avvicinò al gruppo superando imprevedibilmente la sua timidezza e chiamandomi in disparte. Mi chiese il numero del cellulare che le diedi».
L’APPELLO: «FATTI VIVA» – Ma a parte sguardi, saluti e sms sul cellulare, i due non sono mai andati oltre. Tranne una volta in cui, rivela Davide, «ci siamo dati un bacio a stampo alla fermata del pullman, niente di più. A lei bastava che io le fossi amico. Facevamo lunghe camminate vicino alla scuola prima e dopo le lezioni, ma non parlavamo». Fino a che Sarah è improvvisamente scomparsa: «Noi tutti siamo rimasti senza parole – rivela Davide -. Speriamo che non le sia successo niente. Con gli altri stiamo pensando di organizzare una fiaccolata per le strade di Avetrana, prepareremo dei cartelli e degli striscioni». E il teenager conclude con un appello: «Spero che non le sia successo niente e se si trova da qualche parte e può leggere le vorrei chiedere di tornare presto. Di farsi sentire da qualcuno, magari chiamandomi sul cellulare. Mi piacerebbe passare del tempo con lei».
(Pietro Vernizzi)