I – Nuovi elementi emersi dai test attitudinali e da un tema avvalorano l’ipotesi che Sarah Scazzi volesse fuggire e abbandonare il paese in cui viveva.
Nuovi elementi si aggiungono alle indagini sulla scomparsa si Sarah Scazzi. La tesi secondo la quale era una ragazzina serena e solare, senza conflitti con i genitori, che aveva portato a scartare l’ipotesi di fuga volontaria, non sta ormai più in piedi. A dimostrarne definitivamente l’infondatezza, le risposte date al test attitudinale dell’anno scorso. «Che rapporto hai con tua madre?», si chiedeva nel test. «Conflittuale» la risposta. «Se hai un problema personale con chi ne parli? », continuava il test. «Con l’amico del cuore». Circa il suo abitare ad Avetrana, scriveva: «Non vedo l’ora di andare via» mentre la sua più grande ambizione «Mi piacerebbe lavorare come cameriera sulle navi da crociera», confessava.
Da un tema elaborato alcuni mesi fa, poi, si evince che il rapporto con i genitori non era proprio idilliaco. Un rapporto nella norma, conflittuale come può essere quello tra un’adolescente e la mamma e il papà. Che tuttavia risulta ben diverso da quanto apparso sinora: «Non vado molto d’accordo con i miei genitori, specialmente con mia madre che si chiama Concetta e ha circa 49 anni. Ci litigo ogni giorno, anche per stupidaggini», era il pensiero della ragazzina scomparsa il 26 agosto. «Mia madre è molto fredda – si legge in un altro passaggio – forse perché è stata adottata da mio nonno Cosimino»
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