Il ragazzo vicino di casa dei Gambirasio è stato sottoposto a quattro ore di interrogatorio. Prima di lui, erano stati sentiti anche i genitori del ragazzo.
Quindi è stata la volta di altri vicini di casa: avevano visto in via Rampinelli, vicino a casa di Yara, due persone sospette, uno dei due sarebbe stato ubriaco. Indagini senza sosta dunque, ma quello che lascia perplessi è perché ben quattro ore di interrogatorio per Enrico Tironi, soprattutto dopo che nei giorni scorsi era stato detto che il ragazzo non poteva trovarsi in zona visto che il suo cellulare risultava in una zona diversa. I tabulati telefonici dicono che il ragazzo, nella fascia oraria in cui Yara è sparita, si trovava in un altro punto del paese.
Ma è anche vero che attorno alle 18,30 (un orario non meglio precisato) era rientrato a casa per prendere il videogame da portare nell’abitazione di un amico con cui stava giocando. Non a caso risulta che ai genitori di Tironi è stato chiesto di ricostruire gli spostamenti del figlio in quel drammatico tardo pomeriggio del 26 novembre, in cui Yara è scomparsa nel nulla. Intanto si moltiplicano sul web le ipotesi. Su Facebook, il gruppo dedicato a Yara – che conta ben 45mila iscritti – dibatte ogni giorno ogni possibile ipotesi, mentre c’è chi si è lanciato negli anagrammi della lettera anonima fatta pervenire qualche giorno fa al quotidiano Eco di Bergamo.
Si tratterebbe di un messaggio in codice e una soluzione potrebbe essere: “E’ rapimento nell’aula che apro”. Un messaggio per avvisare qualcuno? La polizia intanto non ha dato alcuna importanza alla lettera, ne arrivano a dozzine di analoghe. Il cattivo tempo dei giorni scorsi ha intanto ridotto le ricerche nelle campagne e nei boschi che proseguono ormai da più di un mese.