– Da Wikileaks ancora rivelazioni sull’Italia. Secondo il contenuto di alcuni dispacci, lo Stato farebbe ben poco per combattere la mafia
Nuove rivelazioni di Wikileaks sull’Italia, su mafia e Afghanistan. In un dispaccio del 2008 firmato del console americano a Napoli, J. Patrick Truhn, in Italia lo Stato farebbe ben poco per combattere la mafia. «Anche se le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa, almeno in alcune aree, stanno dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale» scrive il console additando, invece, lo scrittore Roberto Saviano come una sorta di eroe nazionale che «appare regolarmente sulla stampa e sui media radiotelevisivi non come un’autorità per la gente, ma – ed è più importante – come una bussola per coloro che sono disposti ad ascoltare».
E, a proposito di mafia, Truhn spiega che il ponte sullo Stretto di Messina potrebbe diventar un occasione ghiotta per la criminalità organizzata una «miniera d’oro» che «servirà a poco senzamassicci investimenti in strade e infrastrutture in Sicilia e Calabria».
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Il console, poi, imputa ai «teatrini della politica» e ai diverbi tra «il partito del premier Silvio Berlusconi» e il governatore siciliano Raffaele Lombardo il blocco di «una operazione di trivellazione per gas lo scorso anno e minaccia di rinviare un importante sistema di comunicazione satellitare della Marina statunitense». Il nuovi cablet rivelano anche che, nel 2007, missili iraniani erano puntati contro obiettivi nelle province afghane sotto comando italiano, Herat e Farah. «Gli iraniani – si legge nel dispaccio – hanno detto di aver puntato i missili contro questi bersagli perche si aspettano un attacco statunitense contro la Repubblica islamica».