Il 15 gennaio la Chiesa festeggia la nascita al cielo di san Mauro abate. Vissuto nel V secolo, Mauro fu discepolo prediletto di Benedetto da Norcia, a cui probabilmente succedette come abate del monastero di Subiaco. poche le informazioni sulla sua vita, ma la tradizione riferisce di importanti miracoli.

Mauro sarebbe nato da una nobile di patrizi romani e in giovane età viene affidato, insieme all’amico Placido, alla cure di Benedetto. Il santo di Norcia aveva infatti fondato in quegli anni la sua “confederazione” di monasteri nel Lazio, e proprio alla vita nei conventi benedettini fanno riferimento gli aneddoti più celebri sul giovane Mauro.



Papa Gregorio Magno, vissuto tra la fine del VI e l’inizio del VII secolo, racconta del monaco nei suoi Dialoghi. Secondo il papa santo, san Benedetto avrebbe avuto una visione del giovane Placido che affogava nelle acque di un lago vicino al monastero. Avrebbe allora inviato Mauro al lago; questi, giunto sul luogo, cammina sulle acque e salva l’amico prendendolo per i capelli e portandolo a riva.



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È ancora papa Gregorio a riferire della capacità di Mauro di vedere e scacciare i demoni, come quando il giovane monaco scopre un confratello che salta l’ora della preghiera perché "tirato per la tonaca" da un piccolo diavolo.

 

Quando san Benedetto lascia Subiaco per Montecassino, nel 529, sarebbe stato proprio Mauro a succedergli come abate. Una tradizione posteriore, che risale alla fine del IX secolo, sostiene che il santo benedettino abbia poi lasciato l’Italia per portare la Regola in terra francese. È quanto afferma l’abate Odone di Glanfeuil nell’863. Nessun altro documento conferma questa ipotesi. Rimane il fatto che nel 1600 nascerà in Francia una congregazione benedettina che proprio a san Mauro fa riferimento. Un segno importante dell’influenza avuta Oltralpe dal santo.