Nelle sue parole dopo la recita dell’Angelus di oggi, Benedetto XVI ha ricordato l’appuntamento con la beatificazione di Giovanni Paolo II il prossimo primo maggi. «Il primo maggio prossimo avrò la gioia di proclamare Beato il Venerabile Giovanni Paolo II, mio amato predecessore».
Il Papa ha ricordato che «La data scelta è molto significativa: sarà infatti la seconda Domenica di Pasqua, che egli stesso intitolò alla Divina Misericordia, e nella cui vigilia terminò la sua vita terrena. Quanti lo hanno conosciuto, quanti lo hanno stimato e amato, non potranno non gioire con la Chiesa per questo evento». Nel corso dell’Angelus di oggi domenica 16 gennaio, il pontefice ha poi ricordato ancora il dramma dei cristiani perseguitati, costretti a lasciare le terre dove sono nati. «La Chiesa, da sempre, vive al proprio interno l’esperienza della migrazione». Oggi è infatti la Giornata mondiale del migrante.
«Talvolta, purtroppo, i cristiani si sentono costretti a lasciare, con sofferenza, la loro terra, impoverendo così i Paesi in cui sono vissuti i loro avi». Non solo per cercare lavoro ma bensì, ha ricordato Benedetto, i motivi sono diversi: «D’altra parte gli spostamenti volontari dei cristiani, per diversi motivi, da una città all’altra, da un Paese all’altro, da un continente all’altro, sono occasione per incrementare il dinamismo missionario della Parola di Dio e fanno sì che la testimonianza della fede circoli maggiormente nel Corpo mistico di Cristo, attraversando i popoli e le culture, e raggiungendo nuove frontiere, nuovi ambienti». Anche per questo, ha detto il Papa, «è fondamentale che i cristiani, pur essendo sparsi in tutto il mondo e, perciò, diversi per culture e tradizioni, siano una cosa sola, come vuole il Signore».