Oggi si ricorda san Marcello I, morto il 16 gennaio del 309. Omonimo di san Marcellino papa, vissuto negli stessi anni ma scomparso nel 304, di san Marcellino si sa poco.
Ristrutturò le parrocchie distrutte dalla persecuzione di Diocleziano, e si mostrò molto rigido nei confronti di coloro che ambivano a riaccostarsi ai sacramenti dopo aver rinnegato la fede per paura delle persecuzioni, senza aver compiuto le penitenze prescritte. Queste le uniche note biografiche offerte dalla Conferenza Episcopale Italiana. Anche gli studiosi fanno difficoltà a discernere tra le fonti storiche che si riferiscono a san Marcellino papa, e quelle relative a san Marcello. Si pensa che fosse anch’egli pontefice, anche se secondo lo storico tedesco Theodor Mommsen san Marcello fu un semplice sacerdote romano, che dopo la morte di san Marcellino fece per un breve periodo il reggente del soglio pontificio. Ma sessant’anni dopo, papa Damaso I in un elogio pubblico ricordò Marcello come se fosse un pontefice: «manifestò ai peccatori l’obbligo di espiare il loro delitto con lacrime di penitenza». Lo stesso elogio lo segnala deportato, «vittima della crudeltà di un tiranno».



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DOMENICA 16 GENNAIO 2011

Secondo il martirologio romano, però, Marcello fu umiliato e costretto a fare lo stalliere di un nobile romano. È il Liber pontificalis a segnalarlo in esilio per essere entrato in contrasto con l’imperatore. Entrambe le fonti, tuttavia, non risultano attendibili.
Le sue spoglie, si sa per certo che siano state deposte nel cimitero di Balbina, a Roma lungo la via Ardeatina, e vengono venerate nella stessa capitale presso la chiesa di san Marcello al Corso.
È protettore degli stallieri e degli allevatori di cavalli.



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