Un coppia ha “comprato” un figlio di 5 mesi, da una donna ucraina, per 25mila euro.
Sono giunte a conclusione le indagini partite ad aprile 2009, quando i carabinieri di Cassino si insospettirono per la presenza di un bambino di 5 mesi nella casa di Cervaro di due imprenditori che, come sarebbe stato in seguito confermato, non poteva essere il loro. Ai militari era noto che i due da tempo avevano provato ad avere dei figli, ma senza riuscirci.
Non disponevano, inoltre, di documenti che ne certificassero la nascita o l’iscrizione all’anagrafe. A far scattare le indagini era stata la denuncia di un pediatra che dopo aver visitato il bambino era giunto alla conclusione che non potesse essere figlio loro.
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Ora è stata accertata la dinamica della vicenda: una donna ucraina ha venduto il proprio figlioletto alla coppia italiana per 25mila euro. Un’altra coppia, ucraina, ha fatto da intermediaria. Tutte le persone coinvolte, compreso l’avvocato che si è occupato della transazione, sono state arrestate e accusate, a vario titolo, di soppressione di stato civile di minore e favoreggiamento personale. In seguito, sono stati concessi i domiciliari.