Un grande santo della storia della Chiesa viene celebrato oggi: si tratta di sant’Antonio abate, uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell’Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni bene terreno per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso. Sant’Antonio Abate viene considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati.



La vita di Antonio abate ci è nota in particolare grazie alla Vita Antonii pubblicata nel 357, opera agiografica attribuita ad Atanasio, vescovo di Alessandria, che conobbe Antonio e fu aiutato da lui nella lotta contro l’Arianesimo. L’opera fu tradotta in varie lingue, divenne popolare tanto in Oriente che in Occidente e svolse un ruolo importante per l’affermazione degli ideali della vita monastica. Grande rilievo assume, nella Vita Antonii la descrizione della lotta di Antonio contro le tentazioni del demonio.
Tali tentazioni si fecero sempre più forti quanto più sant’Antonio scelse di vivere lontano dal mondo. Si narra infatti che ebbe una visione in cui un eremita come lui riempiva la giornata dividendo il tempo tra preghiera e l’intreccio di una corda. Lesse in questa visione un’indicazione di vita: oltre alla preghiera iniziò a dedicarsi ad attività per procurarsi il cibo per vivere e fare della carità agli altri. Nei momenti di dubbio e di tentazione che attraversarono questi anni, si confrontò con altri eremiti e venne  da questi esortato a perseverare.



CLICCA >> QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO SU SANT’ANTONIO ABATE SANTO DI OGGI 17 GENNAIO 2011

Decise di vivere per un certo tempo coperto da un rude panno e chiuso in una tomba scavata nella rocca nei pressi del villaggio di Coma. In questo luogo sarebbe stato aggredito e percosso dal demonio.
In seguito Antonio si spostò verso il Mar Rosso sul monte Pispir dove esisteva una fortezza romana abbandonata, con una fonte di acqua. Per 20 anni visse con il pane che la gente del villaggio vicino gli calava, continuando ad essere tormentato dal demonio. Con il tempo molte persone vollero stare vicino a lui e, abbattute le mura del fortino, liberarono Antonio dal suo rifugio. Antonio iniziò a curare i sofferenti guarendo i malati e liberando dal demonio.
Il gruppo dei seguaci di Antonio si divise in due comunità, una a oriente e l’altra a occidente del fiume Nilo. Vivano in grotte e anfratti ma sempre sotto la guida di Antonio. Questi morì, ultracentenario, il 17 gennaio 357. Venne sepolto dai suoi discepoli in un luogo segreto.